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FRANCIAMacron: «La nuova era di speranza è cominciata»

08.05.17 - 07:43
Con queste parole il neo presidente francese ha commentato la propria elezione. Il 39enne ha poi reso omaggio a Marine Le Pen
Keystone
Macron: «La nuova era di speranza è cominciata»
Con queste parole il neo presidente francese ha commentato la propria elezione. Il 39enne ha poi reso omaggio a Marine Le Pen

PARIGI - È cominciata «la nuova era di speranza»: Emmanuel Macron, il presidente più giovane della storia di Francia, ferma l'onda populista di Trump e della Brexit e riporta la costruzione europea al centro delle priorità.

Con un movimento che ha creato da solo, ha camminato indisturbato sulle macerie del vecchio bipolarismo francese, mandando in soffitta il Partito socialista e i neogollisti. Alla fine ha travolto anche un Front National che ieri sera Marine Le Pen ha definitivamente seppellito.

Non c'è stata nessuna sorpresa, 60 a 40 hanno martellato per 15 giorni i sondaggisti, 66,06% a 33,94% il risultato finale, comunque il più alto mai ottenuto dal Front National. «Si apre una nuova pagina - sono state le prime parole di Macron - voglio che sia quella della speranza e della ritrovata fiducia».

Questa la prima espressione del trentanovenne neo presidente, che ha parlato - come promesso - prima di tutti con Marine Le Pen per rendere omaggio all'avversaria battuta, poi con il presidente François Hollande.

Nel quartier generale del XV arrondissement, al sesto piano accessibile soltanto alla moglie Brigitte e alla cerchia più stretta del suo staff, Macron è rimasto a scrivere il suo primo discorso solenne. Lo ha pronunciato un'ora più tardi, con lo sguardo fisso e gli occhi lucidi dalla tensione, la voce bassa e concentrata, le parole scandite con lentezza: «Mi rivolgo a tutti voi, qualunque sia stata la vostra scelta. Non nego le difficoltà economiche, sociali, l'abbattimento morale. In questo momento voglio rivolgere il mio saluto repubblicano al mio avversario, la signora Le Pen». Poi la promessa di «proteggere» e «tenere unita» la Francia, e quella altrettanto solenne di «difendere il destino comune dell'Europa».

Quindi, blindato da imponenti misure di sicurezza, il trasferimento al Louvre, dove l'aspettava una folla immensa. E l'immagine che volta definitivamente la pagina del "presidente normale" Hollande per aprire quella della solennità, a tratti del misticismo di una moltitudine di seguaci in adorazione di un guru. Tre minuti a percorrere, da solo, il perimetro del grande museo, con la folla a seguirlo sui maxischermi e l'inno alla Gioia sullo sfondo, poi il discorso infiammato: «La Francia ha vinto», prima di far salire sul palco Brigitte e la famiglia allargata.

È la celebrazione che soltanto qualche mese fa nessuno avrebbe neppure lontanamente immaginato in una Francia in cui da sempre chi vuole aspirare all'Eliseo deve avere «un partito alle spalle».

Macron non ce l'aveva, l'ha costruito in pochi mesi e se lo è - al contrario - caricato sulle proprie spalle. Ha visto, settimana dopo settimana, cadere ai suoi piedi gli antichi alleati e amici della gauche di governo, a cominciare dal presidente Hollande - il primo capo dello Stato della Quinta repubblica a non ricandidarsi - fino all'amico-rivale Manuel Valls.

L'harakiri di François Fillon e il “plafond de verre”, il soffitto di vetro che blocca da sempre il Front National all'ultimo ostacolo, hanno fatto il resto. Resta «l'enorme compito» che Macron ha riconosciuto subito nel discorso al Louvre, quello di riunificare un Paese spaccato, in cui oggi - comunque - meno della metà degli iscritti a votare hanno espresso la preferenza per lui.

In particolare, record di astensione per un secondo turno (25,3%) e record assoluto di schede bianche e nulle, il 12%. Molto di questa "terza scelta" è riconducibile alla gauche radicale di Jean-Luc Melenchon, finita quarta al primo turno e sfumata in questi giorni in un "né Macron né Le Pen".

Da oggi, inizia «la nuova era», un lavoro di ricostruzione titanico per il presidente Macron, a cominciare dalla battaglia per le politiche dell'11 e 18 giugno in cui dovrà tentare - con la sua maggioranza 'Republique en Marche' - di strappare il maggior numero di seggi a ciò che resta dei partiti tradizionali, per poter governare e varare il suo ambizioso programma di riforme per la Francia e l'Europa.

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COMMENTI
 

siska 6 anni fa su tio
Noo diciamo pure che il profondo "rosso" e nero del nero sta per iniziare o non é ancora iniziato! La Le Pen é una pena in quanto troppo nazionalista e un pocone fascista ma questo Macron é una sciagura per la Francia. Ma i francesi ci sono ancora o non ci stanno più???

Equalizer 6 anni fa su tio
Questo qua è la versione moderna e francese del Bhagwan Shree Rajneesh, che un giorno disse: io sono il dio dei ricchi perché i poveri sono troppo impegnati a cercare il pane. Francesi, avete 5 anni davanti a voi per pentirvi di ciò che avete fatto nello scorso week end.

moma 6 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Avranno un UE a due trazioni, come avevano previsto.

aquila bianca 6 anni fa su tio
L'espressione viene dal libro del 1854 I Mohicani di Parigi di Alexandre Dumas (padre). Il passaggio originale è: Il y a une femme dans toute les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis: 'Cherchez la femme'. ... C'è una donna in ogni caso; appena mi portano un rapporto, io dico: "Cherchez la femme." ..... in questo caso, è colpa/merito della donna... ?? .... affaire à suivre...... nous verrons.....

elvetico 6 anni fa su tio
Macron è stato eletto alla presidenza. OK. Ieri sera, seguendo il suo discorso mi sono reso conto che di parole ne caccia parecchie ma la sostanza è poca. Perché un VERO cambiamento vi sia non solo in Francia ma nella intera Europa bisognerebbe che Macron avesse il coraggio - ma dubito che ce l'abbia - di affermare l'UE così come formata corrisponde a pura illusione e che sono in vendita le libertà e la cultura dei popoli europei; purtroppo Macron non servirà gli interessi dei francesi ed il fatto che gli tessano le lodi e lo circondino di lusinga serpentesca non significa che sarà un "buon Presidente francese buono per la Francia". Sarà - e lo tempo fortemente - una pedina nelle mani dell'alta finanza bancaria e lobbistica mondialista globalista a cui dei popoli non gliene frega una cippa lippa. A forza di "tirare" la corda non si può nemmeno escludere che ad un dato momento nasca una qualche nuova rivoluzione popolare per rimettere le cose al loro posto.

Mat78 6 anni fa su tio
Chi ha votato Macron credendo in un cambiamento ho paura che sia solo un illuso, questo signore farà solo gli interessi delle banche e di Bruxelles... La spaccatura interna al paese non potrà che aumentare...Non ha dato nemmeno una proposta convincente per risolvere i problemi creati alla Francia (ma non solo) dall'euro, da Schengen ed in generale dalla UE... Bello sentire l'ideale europeista, se però l'UE non fa altro che aumentare la povertà delle fasce più deboli, creare tensioni sociali ed incaponirsi sulla libera circolazione, ecc...è bene ricordare che gli idealismi in passato hanno fatto solo danni... Credevo ci fosse più realismo in Francia, tra quello che doveva o dovrebbe essere l'UE e quello che è in realtà, c'è una enorme differenza, possibile che non la si voglia vedere? Quanto credito daranno ancora i francesi a questo progetto mal realizzato? Dovranno cadere nel baratro prima di rendersi conto della situazione? Non basta esserne sul ciglio? Affaire à suivre...

splugen 6 anni fa su tio
Risposta a Mat78
caspita, a quanto pare non sono l'unico a postarlo, ottimo Mat78.
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