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TURCHIAReferendum, vince Erdogan

16.04.17 - 16:28
Al presidente hanno voltato le spalle le grandi metropoli, dove l'Akp governa da più di vent'anni
Keystone
Referendum, vince Erdogan
Al presidente hanno voltato le spalle le grandi metropoli, dove l'Akp governa da più di vent'anni

ISTANBUL - Recep Tayyip Erdogan diventa 'super-presidente', ma la Turchia resta spaccata in due. Come previsto dai sondaggi, il cruciale referendum costituzionale che blinda il 'Sultano' fino al 2034 finisce con un testa a testa.

Il 'sì' vince con il 51,2%, con un margine di un milione di voti di vantaggio.

«La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione» che «tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo primo discorso dopo la vittoria di misura. «La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto. È facile difendere lo status quo, ma molto più difficile cambiare», ha detto Erdogan, ringraziando i leader dei partiti che hanno sostenuto il 'sì' al referendum. «Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all'estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese», ha concluso il presidente turco.

Ma è un successo macchiato da forti polemiche sui brogli, con l'opposizione che annuncia di voler contestare almeno il 37% delle schede dopo che il Consiglio elettorale supremo (Ysk) ha autorizzato, per la prima volta in Turchia, il conteggio tra i voti validi di schede non timbrate, salvo esplicite prove di frodi. "I nostri dati indicano una manipolazione tra il 3 e il 4%, da stamani abbiamo individuato 2,5 milioni di voti problematici", ha denunciato il vice-leader dei kemalisti del Chp, Erdal Aksunger.

A decidere la vittoria di Erdogan è stato ancora una volta lo zoccolo duro dei suoi sostenitori nell'Anatolia profonda, islamica e tradizionalista, mentre deludente è apparso l'apporto dei nazionalisti del Mhp, a loro volta spaccati sulla scelta referendaria.

Al presidente hanno voltato le spalle le grandi metropoli, dove il suo Akp governa da più di vent'anni. A Istanbul e nella capitale Ankara il 'no' è sopra il 51%, mentre a Smirne, terza città del Paese e storica roccaforte laica, sfiora il 70%. Anche i curdi, duramente colpiti dalla repressione prima e dopo il fallito golpe della scorsa estate, si sono espressi in maggioranza contro Erdogan. Che però, ancora una volta, l'ha spuntata sulla linea del traguardo.

Alta la partecipazione al voto, come da tradizione in Turchia. L'affluenza finale è dell'84%, mentre fa il record l'affluenza all'estero, superando il 45%. Con gli emigrati, la retorica nazionalista anti-Ue ha funzionato. Il 'sì' all'estero sfiora il 60%, va anche oltre in Germania e Olanda. I compatrioti dalla Svizzera hanno invece fatto il contrario: a dire di "sì" è infatti stato il 41,16%, secondo gli ultimi dati ufficiali pubblicati dopo lo spoglio di meno di 2/3 delle schede di voto registrate su suolo elvetico. Dalla Confederazione, tra il 27 marzo e il 9 aprile, hanno votato 54'436 dei 95'263 elettori iscritti.

Il popolo di Erdogan festeggia in piazza e con i suoi leader. "Questa è una nuova pagina nella storia della nostra democrazia, il risultato verrà usato per garantire la pace e la stabilità della Turchia", ha detto ai sostenitori accalcati sotto la pioggia il premier Binali Yildirim che, salvo crisi di governo, sarà l'ultimo della storia turca, fino all'entrata in vigore del nuovo sistema presidenziale nel 2019.

«D'ora in poi, c'è una nuova Turchia», ha esultato il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu. Di «successo molto importante» ha parlato poi il leader nazionalista Devlet Bahceli. Il referendum non lascia spazio a mezze misure, ma da stasera la Turchia appare ancora più divisa.

Pena - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso di discutere con gli altri leader politici la reintroduzione della pena di morte in Turchia, che potrebbe essere oggetto di un nuovo referendum.

Lo ha detto arringando la folla dopo la vittoria. 
 
 

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COMMENTI
 

limortaccituoi 7 anni fa su tio
Erdogan, Trump, Putin, ma anche Le Pen e Orban sono tutti facce della stessa medaglia a dimostrazione del paradosso delle democrazie. Liberi cittadini e cittadine che preferiscono dare il massimo del potere a un uomo forte, che vogliono abolire i contrappesi che fino a ieri avrebbero impedito un potere quasi assoluto nelle mani di un uomo solo, che vogliono dominare e sottomettere le minoranze attraverso una pericolosa tirannia della maggioranza. Un paese una volta laico e tornato a essere un sultanato islamico. Non ho i mezzi per attribuirne le responsabilità, ma questo è un brutto giorno per le democrazie di tutto il mondo.

F.Netri 7 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Ogni volta che il popolo vota e il risultato non garba ai social-comunisti, ecco che questi si precipitano in piazza a manifestare e a sbraitare. Poi, ci sono anche quelli che mettono a ferro e fuoco città intere, solo per impedire di far parlare tutti quei politici che non sono social-comunisti. Insomma, il social-comunistimo è come l'islamismo: incompatibile con la democrazia! Infine, quando vincono gli altri, vengono qualificati come paradossi delle democrazie. Allahu Akbar!!!!

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Giusto sosteniamo il nuovo dittatore filoislamico Erdogan! È proprio vero che non si finisce mai di stupirsi eh? domani nevica! PS. Dubito che in Turchia siano solo social-comunisti a protestare.... questo è un molto di vedere il mondo in bianco e nero dimenticandosi di tutte le zone grigie e non delimitabili in modo netto.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
* modo (non molto)

F.Netri 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Erdogan, io non l'ho nemmeno nominato.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Scusa, pensavo che l'articolo parlava di Erdogan, come pure il primo nome citato nel post di limortacci (a cui rispondevi) era proprio Erdogan.

F.Netri 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
E io Erdogan non l'ho nemmeno nominato.

dudo 7 anni fa su tio
L'EU calerà le braghe e fare entrare la Turchia. Un altro passo verso la nostra islamisazione. Pfui!

robyk 7 anni fa su tio
Chi é causa del suo male pianga sé stesso,come noi svizzerotti.

Equalizer 7 anni fa su tio
Oggi i turchi hanno vissuto l'ultima versione di: Ti piace vincere facile?

ünique 7 anni fa su tio
...braghe calate in UE e non solo!

guajiro 7 anni fa su tio
certamente nessuno contesterà le sicure irregolarità elettorali orchestrate da questo despota tanto caro all'europa

elvetico 7 anni fa su tio
Alè, ora Bruxelles cosa farà ? Turchia in Europa ? Turchia non in Europa ? Se hanno gli attributi, a Bruxelles DEVONO fare cadere gli accordi già presi e la Turchia NON dovrà MAI entrare in UE. Ma la domanda è: hanno gli attributi a Bruxelles ?

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a elvetico
Oh come no; con la Svizzera, però !!!!!!!!!!!

elvetico 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato, spero tutto bene per te ! Già, a Bruxelles con la Svizzera fanno la voce grossa ma non saprei se hanno o meno gli attributi mentre è praticamente certo che i nostri a Berna gli attributi manco sanno cosa sono e questo per noi è un vero problema. Ora, nel rapporto UE-Turchia bisognerà vedere cosa succede ... ma io non mi aspetto nulla di buono :-((( Buona serata :-)))

elvetico 7 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato, come hai ragione in tutto ! Con questa UE e i nostri 7 nani siamo troppo spesso messi davvero male ! Dobbiamo tenere duro per il bene della nostra Svizzera ! E anche tu tieni duro caro Tato e non lasciarti mai abbattere da quella brutta bestia che ti fa stare tanto male. Ti mando un pensiero di forza e un caro saluto :)))

Tato50 7 anni fa su tio
Risposta a elvetico
Grazie "elve", la solidarietà è sempre la benvenuta; la pietà no !!!! Tu sento che fai parte della prima categoria e questo mi aiuta tanto nel trovare la forza di combattere e pensare che nella vita non ci sono solo le sofferenze ma anche altri valori e tante cose belle che "prima" erano la normalità. La "bestia" in fondo aiuta ad apprezzare la vita anche nei piccoli dettagli e viverli in un modo meno distaccato. Ti auguro di cuore una buona giornata ;-)) Ps : comunque una "vaffa "a Erdogan me lo posso permettere ;-))
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