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SERBIAVucic verso la presidenza

30.03.17 - 17:57
Keystone / AP
Vucic verso la presidenza

BELGRADO - In Serbia a mezzanotte si chiude la campagna elettorale in vista delle presidenziali di domenica, alle quali arriva da grande favorito il premier uscente, Aleksandar Vucic, leader del partito di maggioranza Sns (conservatore) e candidato dello schieramento governativo.

Il silenzio elettorale, con il divieto di propaganda, comizi, raduni e sondaggi, si protrarrà fino alla chiusura dei seggi domenica sera.

Tutti i sondaggi e i pronostici prevedono la vittoria di Vucic, con tutta probabilità già al primo turno del 2 aprile, cosa questa che eviterebbe l'eventuale ballottaggio il 16 aprile, giorno della Pasqua ortodossa, che quest'anno coincide con quella cattolica.

Un ultimo sondaggio diffuso ieri assegna a Vucic il 56,2% dei consensi, con un vantaggio siderale rispetto agli altri dieci candidati in lizza. Alle sue spalle in seconda posizione figura infatti con solo il 9,5% Luka Maksimovic, il giovane eccentrico e pittoresco candidato campione dell'anti-politica che si fa chiamare Ljubisa Preletacevic Beli (gioco di parole ironico diretto contro i politici che cambiano casacca).

Seguono l'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic al 9,3%, l'ex ombudsman Sasha Jankovic con l'8,9% e il leader ultranazionalista Vojislav Seselj con l'8,8%. Gli altri sei candidati sono su percentuali ancora minori, e insieme non raggiungono l'8%.

L'affluenza prevista sarebbe inferiore al 60% mentre il 18% degli elettori si dice ancora indeciso. È evidente che in una tale situazione di enorme vantaggio, andare al ballottaggio per Vucic sarebbe come una mezza sconfitta, anche se il suo successo finale non verrebbe messo in dubbio.

La campagna elettorale è vissuta su una lotta di 'uno contro tutti', essendo gli altri dieci candidati schierati tutti, in un modo o nell'altro, contro Vucic, accusato di autoritarismo alla Putin (con il quale Vucic ha ottimi rapporti), di voler controllare i media, di avere troppi amici tra i potenti e di negare spazio e visibilità alle opposizioni.

Il premier ha risposto insistendo sulla validità del suo programma di riforme, diretto a preservare pace e stabilita' in Serbia e nell'intera regione balcanica, condizione per il proseguimento del cammino della Serbia verso l'integrazione nella Ue.

«La stabilità è garanzia di sviluppo economico e di un miglioramento graduale del livello di vita della popolazione», ha ripetuto Vucic in una intervista al quotidiano Politika in vista del voto. «Nonostante la situazione sempre più critica e tesa nella regione, noi non siamo entrati in conflitto con nessuno, restando in silenzio e non rispondendo a provocazioni di ogni sorta proprio per non mettere in pericolo la pace e la stabilità».

E sembra essere proprio il ruolo importante di Vucic a garanzia della stabilità regionale l'elemento cruciale alla base del sostegno che gli hanno accordato sia Angela Merkel che Vladimir Putin, oltre che l'ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder e molti altri leader europei e internazionali.

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