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STATI UNITI«Ora lavoriamo. Basta giocare»

21.01.17 - 20:08
Donald Trump non perde tempo. Son bastate poche ore per cominciare a demolire i pilastri della precedente Amministrazione: dall'Obamacare alla lotta contro i cambiamenti climatici
«Ora lavoriamo. Basta giocare»
Donald Trump non perde tempo. Son bastate poche ore per cominciare a demolire i pilastri della precedente Amministrazione: dall'Obamacare alla lotta contro i cambiamenti climatici

NEW YORK - «Ora lavoriamo, basta giocare». Donald Trump non perde tempo. Ha fretta di voltare pagina, di mettere l'America su una nuova strada, di rottamare l'era Obama. Cosi' sono passate solo poche ore dal suo giuramento che gia' arrivano le prime bordate per cominciare a demolire i pilastri della precedente amministrazione: dalla riforma sanitaria alla lotta contro i cambiamenti climatici.

«Sono onorato di servire il popolo americano», twitta dopo aver partecipato nella cattedrale di Washington alla funzione interreligiosa che chiude le cerimonie per il suo insediamento alla Casa Bianca. Mentre tutto intorno centinaia di migliaia di persone danno vita alla piu' imponente manifestazione mai vista nella capitale Usa dalle proteste contro la guerra del Vietnam.

E nel primo giorno in carica c'e' tempo anche per la prima visita ufficiale: alla Cia, dove vanno in onda prove di disgelo con la comunità dell'intelligence dopo le feroci polemiche delle ultime settimane. Mentre il nuovo segretario alla Difesa James Mattis, la cui nomina e' stata la prima ad essere stata confermata dal Senato, e' già al lavoro al Pentagono per mettere a punto il piano sulla lotta all'Isis che dovrà presto approdare sulla scrivania dello Studio Ovale.

Il primo decreto Trump lo firma a tempo di record, poco prima di cimentarsi con la first lady Melania nei balli che hanno chiuso l'Inauguration Day. E' una spallata all'Obamacare, con l'ordine a tutte le agenzie federali competenti di ridimensionare piu' aspetti possibile della legge, cambiando, ritardando o eliminando tutte le norme ritenute troppo costose per compagnie assicurative, case farmaceutiche, medici, pazienti e Stati. Questo in attesa che il Congresso - una volta messa a punto una nuova legge - cancelli definitivamente uno dei capitoli centrali dell'eredita' di Barack Obama.

Nel frattempo il nuovo staff presidenziale ha gia' rifatto il look al sito della Casa Bianca, epurandolo da altre tematiche molto care a Barack Obama. Sparite infatti le pagine dedicate al clima e ai diritti civili, a partire da quelli della comunita' Lgbt. Un segnale preoccupante sulla strada che il neopresidente potrebbe intraprendere, a partire dalla imminente nomina di un giudice costituzionale conservatore ostile all'aborto o alle nozze gay.

La sezione sul clima e' stata quindi sostituita con una intitolata "American First Energy Plan", in cui si sottolinea l'impegno a «eliminare le politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan». Sullo sfondo l'intenzione piu' volte manifestata da Trump di rinegoziare gli impegni presi dagli Usa con l'accordo di Parigi. La pagina sui diritti civili è stata invece rimpiazzata dalla sezione intitolata "Standing Up for Our Law Enforcement Community", dedicata all'operato delle forze dell'ordine. E al posto dei timori per le violenze crescenti della polizia, soprattutto nei confronti delle minoranze etniche, c'e' ora la ferma richiesta di aumentare il numero degli agenti in servizio nelle varie comunita', dando loro maggiori poteri di intervento.

Intanto la comunita' scientifica esprime ancora una volta tutta la sua preoccupazione per lo scetticismo di Trump sui cambiamenti climatici. La paura e' che tutte le informazioni sugli effetti del clima raccolti e conservati da diverse agenzie federali (Nasa, Nooa, Epa, Servizio geologico nazionale) possano andare persi, cancellati. Con i siti web di tali agenzie che rappresentano la banca dati più preziosa al mondo su tutto ciò che riguarda gli andamenti della temperatura atmosferica e i livelli sia delle emissioni inquinanti sia dei mari.

 

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