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NEW YORK - «Non serve inviare più soldati americani in Siria o in Iraq per sconfiggere l'Isis»: è l'opinione del ministro uscente della Difesa, Ash Carter, il quale in un'intervista all'Associate Press, ha sottolineato che tale mossa non farebbe altro che aumentare la resistenza nei confronti degli americani.
Carter è invece favorevole a portare avanti una strategia anti-terrorismo gestita dalle forze locali. Strategia che invece non trova l'appoggio del futuro presidente Donald Trump, che l'ha definita «eccessivamente cauta».
«Se ci faremo carico della guerra in Iraq e in Siria - ha spiegato - innanzitutto, almeno nell'immediato, saremmo da soli, perché non ci sarebbero altri alleati. Ma poi correremmo anche il rischio che la gente ora contro l'Isis possa farci resistenza e quindi aumentare il potere del nemico».
Il ministro ha anche sottolineato che la maggior forza degli Stati Uniti sono le forze speciali e una squadra di intelligence all'avanguardia.
Il suo successore al Pentagono, il generale in pensione James Mattis, è invece sostenitore di una campagna accelerata contro l'Isis.
