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FRANCIAMacron superstar, la gauche pensa ad allearsi

17.01.17 - 19:27
Macron superstar, la gauche pensa ad allearsi

PARIGI - L'unione fa la forza, o fa sperare almeno di non essere troppo deboli: di fronte alla prospettiva di lasciare la Francia in mano a un duello tra la destra di François Fillon e l'estrema destra di Marine Le Pen, anche il fronte più diviso che si possa immaginare, quello della gauche francese, potrebbe decidere di fare squadra. A sorpresa, il leader potrebbe essere l'outsider diventato star, Emmanuel Macron.

Raduna folle nei comizi, suscita speranze al di là dei confini della sinistra, ha trovato inaspettatamente una sua collocazione in un panorama che lo respingeva in quanto "senza partito". Il suo "En Marche!" resta un movimento ma intanto Macron, secondo i sondaggi, è il favorito dei francesi per affrontare il Front National. Le sue ricette da gauche liberal, il suo passato di banchiere, il suo piglio da tecnocrate - tutti elementi ai quali la gauche francese è allergica - sembrano finiti adesso in secondo piano.

Mentre la battaglia fra i sette aspiranti candidati della sinistra è entrata nel vivo - oggi Manuel Valls è stato quasi preso a schiaffi da un manifestante - Macron va per la sua strada, così come Jean-Luc Mélenchon, rappresentante invece della sinsistra radicale, ex comunista, antagonista. Con entrambi, il vincitore delle primarie (22 e 29 gennaio) dovrà scendere a patti per sperare di mettere in piedi un'alleanza credibile. L'unico a parlare chiaro è stato oggi Jean-Luc Bennahmias, candidato ecologista alle primarie, che si è detto "pronto a votare Macron". Non così Montebourg e Hamon, che potrebbero trattare ma non adesso che sperano di vincere e poterlo fare da una posizione di forza. Anche se, il "cerchio magico" che si è costituito attorno a Macron fa già sapere di non volere "alleati del 30 gennaio", che si facciano vivi cioè a primarie concluse. Vorrebbero patti chiari fin da subito. Quanto a Manuel Valls, ha assicurato che "ovviamente parlerà con Macron" nel caso sia lui il vincitore delle primarie. Molto più possibilista di lui, Vincent Peillon, l'ex ministro dell' Educazione favorito da Francois Hollande. Anche al presidente, lo scorso fine settimana, è stata attribuita l'intenzione di "sostenere Macron", subito smentita dall'Eliseo.

Segnali di nervosismo, intanto, emergono nel fronte della destra e dell'estrema destra, che vede emergere un avversario più pericoloso di quelli fin qui considerati: "che regalo sarebbe avere Macron di fronte al ballottaggio! - ha detto oggi Marine Le Pen - non si può immaginare uno scontro più chiaro e totale sul piano delle idee".

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