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STATI UNITIObama avverte Trump: un cambio di strategia sarebbe un errore

06.12.16 - 19:13
Obama avverte Trump: un cambio di strategia sarebbe un errore

NEW YORK - No a più soldati americani in Medio Oriente e a un maggior coinvolgimento militare in Siria e in Iraq. No a un allentamento del legame con gli storici alleati della Nato. Avanti invece con la coalizione internazionale anti-Isis e con raid e blitz mirati per colpire i terroristi.

Barack Obama difende con i denti i capisaldi della sua dottrina sulla sicurezza nazionale, compresi la chiusura di Guantanamo e il no alle torture della CIA. E invita il successore Donald Trump a non abbandonare la strada intrapresa.

Perché a parlare - spiega il presidente uscente - è l'eredità di questi ultimi otto anni alla Casa Bianca. Un eredità che - a suo dire - ha reso l'America più sicura, e grazie ad un approccio nella lotta al terrorismo meno costoso sia in termini di risorse sia in termini di vite umane.

Ma questa strategia è ora in pericolo. Rischia di essere stravolta, se non cancellata, dalla nuova amministrazione che si insedierà a fine gennaio.

Non a caso il discorso di Obama alla MacDill Air Force Base di Tampa, in Florida, cade a poche ore da un altro intervento: quello di Donald Trump a Fayetteville, in North Carolina, con il presidente eletto per la prima volta sul palco insieme al futuro capo del Pentagono, l'ex generale dei marine John Mattis.

Un "superfalco" quest'ultimo, da sempre, uno dei critici più feroci di Obama, che nel 2015 lo fece fuori considerandolo non in linea su questioni delicate come l'Iran e la lotta all'Isis.

Ecco allora che il presidente uscente teme una sterzata nel campo della sicurezza nazionale dagli esiti incerti. E nel suo entourage si sottolinea come Trump sia totalmente a digiuno e senza esperienza su questioni che sono vitali per il Paese, affidandosi a consiglieri e collaboratori che potrebbero fargli fare scelte sbagliate e pericolose, indicando una road map che porti a minor sicurezza per il Paese e a nuove insostenibili avventure militari.

Per lanciare il suo monito Obama sceglie un luogo non casuale: quella base di MacDill che ospita gli uomini simbolo della sua strategia. Quei Rambo dello US Special Operations Command, dai Navy Seal ai Berretti Verdi passando per gli uomini della Delta Force, autori di blitz che hanno lasciato il segno tra le fila dei jihadisti, a partire dalla uccisione di Osama bin Laden.

Il presidente uscente ribadisce come siano proprio queste truppe speciali l'arma più efficace per colpire al cuore organizzazioni terroristiche come l'Isis e al Qaida, dalla Siria alla Libia. Loro devono essere gli unici "boots on the ground".

E la scelta di non scendere in guerra in Siria, ribadisce Obama con orgoglio, è stata quella giusta. Anche se - ammette - quello della comunità internazionale finora è stato un fallimento.

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