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Il presidente Johannesson ha affidato a loro l'incarico, dopo che due partiti hanno fallito
REYKJAVIK - Il Partito dei Pirati ha ricevuto venerdì l'incarico di formare un nuovo governo dal presidente islandese Gudni Johannesson. La mossa viene dopo settimane di stallo politico: già il Partito dell'Indipendenza e Sinistra - Movimento Verde hanno cercato di costituire un esecutivo, ma senza trovare una maggioranza abbastanza solida in seno all'Althing, il Parlamento islandese.
I Pirati, nelle elezioni del 29 ottobre scorso, sono andati peggio del previsto: si sono fermati al 14,5% dei consensi e hanno ottenuto 10 parlamentari (su 63).
Il presidente Johannesson alla fine della scorsa settimana ha convocato Birgitta Jónsdóttir, la 49enne leader del movimento, che si è detta fiduciosa di riuscire a formare una coalizione abbastanza solida.
Lunedì sono cominciati gli incontri con le altre forze politiche dell'isola: non si sa con certezza a quale partito verrà fatta una proposta di alleanza di governo, anche se gli analisti ritengono che saranno sicuramente esclusi gli storici nemici dei Pirati, ovvero il Partito dell'Indipendenza (il più votato, peraltro). La scelta preferita è quella di una grande coalizione a cinque aperta a schieramenti di sinistra, centro e destra, che esclude i due partiti attualmente al governo. Il mese scorso Sinistra - Movimento Verde ha provato a realizzarla, senza successo.
I Pirati, però, sono fiduciosi: «Non vogliamo fare le cose in fretta o in maniera raffazzonata. Vogliamo che sia fatto tutto nel modo giusto», ha spiegato un rappresentante del movimento, che ha aggiunto: «È certamente giunta l'ora di formare un nuovo governo - altrimenti potremmo andare incontro a una crisi istituzionale».
