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STATI UNITILa manager di Trump: «Non sta a me togliere Twitter a un uomo grande e vaccinato»

25.10.16 - 15:31
Da agosto, Kellyanne Conway tenta di gestire l'imprevedibile candidato repubblicano. Cnn l’ha incontrata
La manager di Trump: «Non sta a me togliere Twitter a un uomo grande e vaccinato»
Da agosto, Kellyanne Conway tenta di gestire l'imprevedibile candidato repubblicano. Cnn l’ha incontrata

ALPINE - Dallo scorso agosto Kellyanne Conway ricopre un incarico che molti potrebbero reputare impossibile: gestire la campagna presidenziale di Donald Trump e, soprattutto, controllare le controverse e imprevedibili dichiarazioni del candidato repubblicano. La 49enne è il terzo manager della campagna di Trump e la prima donna ad aver mai gestito una campagna presidenziale repubblicana.

Cnn l’ha incontrata nella sua casa ad Alpine nel New Jersey. Dopo aver preparato i figli per la scuola, Conway ha spiegato come ha reagito alle accuse di molestie rivolte al suo capo e come gestisce la sua tendenza a parlare a braccio, anche su Twitter.  

Accusata da molti di «difendere sempre puntualmente» Trump, Conway ha bollato le accuse di molestie come «bugie e invenzioni». Ha confessato però di aver tirato le orecchie al candidato repubblicano per aver minacciato di denunciare le sue accusatrici anziché concentrarsi «sui temi» della campagna: «Eravamo sull’aereo e gli ho detto: “Io e te litigheremo per i prossimi 17 giorni”. Lui mi ha chiesto “Perché?” e io gli ho risposto: “Io so che tu vincerai, ma queste dichiarazioni lasciano credere che tu pensi di perdere. Ne discuteremo fino a quando non vinci”». La risposta di Trump è stata rassicurante: «Mi ha detto “Ok, tesoro, allora vinceremo”».

Riguardo al rapporto del candidato con Twitter, su cui Trump è molto presente e talvolta inappropriato, Conway ha confessato la propria impotenza: «La gente mi chiedeva seriamente: “Non puoi semplicemente cancellargli Twitter?”. Ma non sta a me togliere Twitter a un uomo grande e vaccinato», ha affermato. Il suo capo, del resto, deve potersi esprimere: «È la sua campagna, è la sua candidatura e, alla fine, deve sentirsi a proprio agio con quel che dice e con le proprie scelte», ha sottolineato Conway.

 

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