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STATI UNITIObama cede il testimone ma avverte: «Tutto è possibile». Tutti in campo per Hillary

27.07.16 - 22:45
Uno dei discorsi più importanti dell'avventura politica del presidente statunitense
Obama cede il testimone ma avverte: «Tutto è possibile». Tutti in campo per Hillary
Uno dei discorsi più importanti dell'avventura politica del presidente statunitense

WASHINGTON - Per il presidente statunitense Barack Obama è uno dei discorsi più importanti della sua avventura politica. Deve convincere gli americani che Hillary Clinton, la donna che ha battuto nel 2008, è la persona giusta per la Casa Bianca. È la persona giusta per continuare la strada che lui stesso ha tracciato, per raccogliere la sua eredità. E per fermare Donald Trump.

Un appello accompagnato però da un chiaro avvertimento: non si possono commettere errori, «tutto è possibile» a novembre nelle urne, e per questo non bisognerà mollare fino all'ultimo.

Obama ha tycoon nel mirino - È la prima volta che il presidente non esclude la possibilità di una vittoria finale del tycoon. Pur dicendosi convinto che «Hillary Clinton può essere un grande presidente». E sul palco di Filadelfia passa di fatto il testimone alla sua ex rivale ora alleata nella guerra contro Trump, che potrebbe distruggere proprio quello che Obama è riuscito a fare in otto anni alla Casa Bianca.

E c'è il tycoon nel mirino, direttamente e indirettamente, in tutto l'intervento del presidente. Consapevole di come Trump al potere potrebbe smantellare tutte le sue politiche. Come del resto Obama stesso ha fatto con quelle di George W. Bush appena entrato alla Casa Bianca. Il presidente si rivolge quindi agli americani chiedendo loro di andare a votare e di votare Hillary nel segno della continuità, e perché in un Paese più diviso che mai è la persona adatta per lo studio ovale.

Il marito Bill - L'intervento di Obama è più importante per Hillary di quello del marito Bill, l'ex presidente più amato della storia americana. Bill racconta la sua Hillary, la loro storia d'amore e cerca di far innamorare gli americani di sua moglie. «Ho sposato la mia migliore amica» dice, descrivendo la Hillary compagna e mamma, dandole quindi quei tratti di umanità che molti ritengono non abbia. In platea ad ascoltarlo c'è Chelsea, il futuro dei Clinton, come lo è Ivanka per il clan dei Trump.

«Quando è nata è stato il momento più bello della mia vita», ha detto Bill, che non fa nessun riferimento alla politica: il discorso è quello da 'first husband', è come quello che sua moglie gli ha regalato quando era lui a essere candidato alla Casa Bianca. «È la migliore lavoratrice per il cambiamento, solo lei può cambiare le cose», spiega Bill, raccontando aneddoti della loro vita insieme. Un accenno anche al cartone animato Trump.

Lo scandalo delle email - Mentre lo scandalo delle email del partito democratico continua a tenere banco e ad alimentare uno scambio di polemiche e di accuse, con Trump che si augura che i russi trovino le email sparite di Hillary, i festeggiamenti in casa democratica per la storica nomination di Hillary sono ufficialmente iniziati, e fanno dimenticare i fischi delle ultime ore.

Il partito - Il gesto di Bernie Sanders di suggerire la nomina per acclamazione di Clinton ha allentato le tensioni interne, anche se il partito resta diviso. Alicia Key, Meryl Streep, Elizabeth Bank, Lena Duhman e America Ferrera si sono alternate sul palco per Hillary. «Per Trump il mio fisico è da 2», scherza Duhman, la protagonista di Girls. «Per Trump sono una stupratrice», ironizza Ferrera riferendosi alle sue origini messicane.

Ai festeggiamenti partecipa anche Hilalry, con un video: «Sono onorata della nomination. Abbiamo rotto il soffitto di cristallo», dice. E rivolgendosi a tutte le bambine: «Potrei essere la prima donna presidente, voi sarete le prossime». In missione per Hillary è anche Michael Bloomberg, l'indipendente che può aiutarla a convincere gli indecisi e che può demolire, da uomo d'affari a uomo d'affari, le teorie di Trump. C'è anche il debutto di Tim Kaine, il candidato vice di Hillary, che si presenta e parla di sicurezza in un mondo sempre più pieno di minacce.

Kaine, calmo e deciso, presenta ricette che si oppongono a quelle del ticket Trump-Pence, e che dicono un secco 'no' al divieto per i musulmani e al muro con il Messico. «Trump non è ancora presidente e ha già fatto danni», spiega dall'alto della sua esperienza e della sua veneranda età Madeleine Albright, ex segretario di Stato di Bill Clinton. «Ha messo in difficoltà il nostro rapporto con i musulmani e ha una strana simpatia per i dittatori, incluso Putin».

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