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AUSTRIA / UNGHERIA2 ottobre, nuovo "D-day" elettorale per l'Europa

05.07.16 - 18:36
In Austria verrà ripetuto il ballottaggio per le Presidenziali, in Ungheria ci sarà il referendum contro il sistema delle quote d'immigrazione
2 ottobre, nuovo "D-day" elettorale per l'Europa
In Austria verrà ripetuto il ballottaggio per le Presidenziali, in Ungheria ci sarà il referendum contro il sistema delle quote d'immigrazione

VIENNA - Dopo quella del referendum sulla Brexit, quella del prossimo 2 ottobre sarà un'altra giornata elettorale di passione per un'Unione europea che non ha ancora spiegato ai suoi cittadini come intende reagire all'annunciato addio del Regno Unito.

In Austria verrà ripetuto il ballottaggio che aveva visto vincitore per un soffio il verde europeista Van der Bellen contro il leader euroscettico dell'estrema destra Norbert Hofer.

La consultazione è stata annullata per irregolarità nei giorni scorsi dalla Corte costituzionale di Vienna. E nella stessa giornata si terrà in Ungheria il referendum promosso dal premier Viktor Orban per decidere se accettare migranti giunti in altri paesi dell'Unione europea, in base al sistema di quote deciso da Bruxelles.

E sarà la prima volta in cui in Europa i cittadini saranno chiamati direttamente ad esprimersi sulle politiche dell'immigrazione, uno dei 'pilastri' della strategia post-Brexit emersa dopo il vertice di Berlino tra Angela Merkel, Matteo Renzi e Francois Hollande.

Dal voto di Vienna emerge il timore che un ribaltamento del risultato del ballottaggio, con una vittoria di Hofer, possa innescare un processo verso un referendum sull'uscita dell'Austria dalla Ue, sulla scia del vento euroscettico (fomentato soprattutto dall'immigrazione) che soffia sempre più forte tra gli Stati centrali dell'Unione: un trend confermato anche dall'annuncio del presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman di voler favorire, pur non condividendola, una consultazione sull'uscita del proprio Paese dalla Nato e dall'Unione.

Ma anche il referendum ungherese richiesto da Orban ed indetto oggi dal presidente Janos Ader, con un 'no' al sistema delle quote, potrebbe avere conseguenze non indifferenti per l'Unione. Secondo Orban, esprimendosi sull'immigrazione gli ungheresi saranno in effetti chiamati a decidere sull'indipendenza del Paese. L'opposizione democratica accusa il premier di destra di voler portare il paese fuori dall'Ue, seguendo l'esempio britannico.

In base a quanto stabilito dalla Ue, l'Ungheria dovrebbe accogliere circa 1300 migranti da ricollocare, ma il governo teme un sistema di quote e con il referendum vuole mettere le mani avanti.

Il ministro dell'Informazione, Antal Rogan, ha ricordato che l'Ungheria sarà il primo paese dove si voterà sulla politica europea d'immigrazione, invitando gli elettori con il loro voto ad esprimere un messaggio di protesta contro questa politica.

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