Lo ha deciso la Corte Costituzionale austriaca
VIENNA - Tutto da rifare. In autunno gli austriaci torneranno ad eleggere il loro presidente. Con la decisione, tra l'altro prevedibile, di annullare il ballottaggio che sancì la vittoria al fotofinish con appena 31.000 voti di vantaggio del Verde Alexander Van der Bellen sull'ultranazionalista Norbert Hofer, la Corte costituzionale di Vienna ha dato il via ad una nuova campagna elettorale, che sarà ancora più calda di quella appena conclusa e di certo non per il fatto che si svolgerà d'estate.
Il 'ballottaggio bis' sarà caratterizzato da un aspro dibattito sul futuro dell'Europa e sui controlli al Brennero.
Alla fine il verdetto della Corte suprema è arrivato. Le audizioni pubbliche dei testi avevano lasciato poche speranze. Il ballottaggio va rifatto, sono emerse infatti troppe irregolarità durante lo scrutinio.
"Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità. La nostra sentenza deve rafforzare il nostro Stato di diritto e la nostra democrazia", ha detto il presidente della Corte costituzionale Gehrart Holzinger.
I giudici non hanno evidenziato brogli, l'esito non è stato manipolato, ma la Corte non poteva neanche chiudere uno o addirittura due occhi. Le regole della democrazia vanno rispettate fino in fondo, anche se questa coerenza può avere effetti rilevanti sull'Austria e di conseguenza sull'Europa.
La Brexit - o meglio l'Austexit - sarà di certo uno dei temi centrali dei prossimi mesi, visto che si sfidano il convinto europeista Van der Bellen e l'euroscettico Hofer, che solo pochi giorni fa aveva lanciato l'idea di un referendum sulla permanenza dell'Austria nell'Unione europea.
Il ballottaggio, che con ogni probabilità si svolgerà tra settembre ed ottobre, potrebbe così diventare un voto degli austriaci sul futuro della Casa comune europea. Non solo a Vienna c'è chi teme una pugnalata al cuore dell'Europa, geograficamente parlando.
Il 'ballottaggio bis' potrebbe anche riaccendere la polemica sul Brennero. Al valico italo-austriaco in questi giorni non si vedono profughi, ma solo migliaia e migliaia di turisti tedeschi e austriaci diretti verso le spiagge della penisola, ma i preparativi per la barriera sono da tempo conclusi e Vienna potrebbe optare per un segnale forte in caso di un eventuale aumento degli arrivi di migranti.
L'8 luglio scade il mandato del presidente uscente Heinz Fischer, socialdemocratico, europeista e un pò 'padre buono' della nazione. Non prenderà il suo posto Van der Bellen, che dopo il successo al ballottaggio del 22 maggio e fino ad oggi era considerato il nuovo inquilino della Hofburg.
Per l'ironia della sorte non sarà lui, ma il suo rivale Hofer a guidare, anche se non da solo, la nazione nei prossimi mesi. In assenza di un capo dello Stato le sue funzioni vengono svolte dall'Ufficio di presidenza del parlamento di Vienna e Hofer è appunto terzo presidente del Nationalrat.
ats ansa