La cancelliera Angela Merkel ha definito la nuova legge sull'integrazione "una pietra miliare", utilizzando le stesse parole pronunciate a metà aprile
BERLINO - Il governo tedesco ha definitivamente approvato oggi la legge sull'integrazione dei migranti già varata a metà aprile. Era rimasta in sospeso per alcuni dettagli, definiti dai ministri di Interno e Lavoro nel seminario di clausura in corso alle porte di Berlino.
La cancelliera Angela Merkel ha definito la nuova legge sull'integrazione "una pietra miliare", utilizzando di fatto le stesse parole pronunciate a metà aprile.
La legge si basa su due principi: promuovere ed esigere. Da un lato favorisce l'ingresso dei migranti nel mercato del lavoro e ai corsi di integrazione, dall'altro prevede alcune misure restrittive rispetto alla normativa vigente, come una riduzione delle prestazioni sociali qualora il migrante rifiuti le offerte di integrazione.
Tra i punti in sospeso su cui ora è stato trovato l'accordo, la possibilità per i Laender di prescrivere, per un massimo di 3 anni e a certe condizioni, la residenza obbligatoria anche per i cosiddetti rifugiati riconosciuti (persone cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato), la concessione di un permesso di residenza permanente dopo 5 anni (ora sono 3), se il migrante è in grado di mantenersi da solo e parlare sufficientemente il tedesco.