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VATICANOSchulz, dai muri e dalle recinzioni parte lo sgretolamento dell'Europa

06.05.16 - 12:52
A Papa Francesco è stato consegnato il Premio Carlo Magno
Schulz, dai muri e dalle recinzioni parte lo sgretolamento dell'Europa
A Papa Francesco è stato consegnato il Premio Carlo Magno

CITTÀ DEL VATICANO - In Europa "oggi rischiamo di dissipare questa eredità" di integrazione "in quanto le forze centrifughe delle crisi tendono a dividerci piuttosto che a unirci più strettamente. Gli egoismi nazionali, la rinazionalizzazione e il particolarismo nazionale si stanno espandendo. Non vi è dubbio che per quanto riguarda la questione dei profughi l'Europa si trovi di fronte a una sfida epocale". È quanto ha affermato il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, alla cerimonia di conferimento del Premio Carlo a papa Francesco.

"Era dalla Seconda Guerra mondiale - ha rimarcato - che non vedevamo così tante persone in fuga in tutto il mondo. Eppure i populisti approfittano della situazione fomentando la paura invece di cercare soluzioni. La paura è comprensibile - ha aggiunto -, ma in politica è cattiva consigliera".

"Dimenticando completamente la Storia - ha rimarcato Schulz - 25 anni dopo la caduta della cortina di ferro alcuni vogliono costruire in Europa nuovi muri e recinzioni, mettendo quindi a repentaglio una delle più grandi conquiste europee, la libertà di circolazione". "Le persone che fuggono dalla brutalità dello Stato islamico - ha aggiunto - o dalle bombe di Assad non si fermeranno certo di fronte a muri o fili spinati".

"Chi afferma - ha quindi sottolineato - che gli stati nazionali riuscirebbero a risolvere meglio da soli il problema nega la realtà. Come se noi europei fossimo in grado di affermarci e difendere il nostro straordinario modello di società in un mondo sempre più connesso e globalizzato mentre il nostro continente si scompone in singoli pezzi".

Junker - "L'Europa è la scelta consapevole dell'esperienza opposta a quella subita dalla generazione di mio padre" segnata dalla guerra. "L'Europa è la professione vivente della dignità umana, della convivenza tra gli uomini e della pace sociale. Nella vita di tutti i giorni rischiamo talvolta di dimenticare il valore di questa conquista: per questo apprezzo molto, Santo Padre, che Lei si appelli alla nostra coscienza rammentandoci che possiamo, e dobbiamo, dimostrarci all'altezza delle nostre responsabilità e sfruttare meglio le nostre enormi responsabilità: per i rifugiati, per la giustizia sociale, per l'armonia tra gli uomini e tra i popoli". È quanto ha affermato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, rivolgendo il suo discorso a papa Francesco in occasione della consegna del premio Carlo Magno.

"Soprattutto - ha evidenziato Juncker - in un'epoca che ci vede confrontati a così tante prove sia all'esterno sia all'interno, la forza che noi europei traiamo dallo stare insieme è più importante che mai".

Juncker ha pure annunciato che nominerà Ján Fige, ex Commissario responsabile per l'Istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, primo inviato speciale per la promozione della libertà di religione e di credo al di fuori dell'Unione europea. "La libertà di religione e credo - ha affermato Juncker - è un diritto fondamentale alla base della costruzione dell'Unione europea. Alla luce delle persecuzioni che continuano a colpire le minoranze etniche e religiose, è ancor più importante proteggere e promuovere questo diritto dentro e fuori l'Unione. Sono certo che Ján Fige, il nostro inviato speciale, ci sosterrà in questo compito aiutandoci a mettere meglio a fuoco il problema e assicurando che questa importante questione riceva tutta l'attenzione che merita."

Premio Carlo Magno - È stato ufficialmente conferito a papa Francesco il premio internazionale Carlo Magno 2016. A consegnare l'attestato nelle mani del Pontefice, durante la cerimonia nella Sala Regia in Vaticano, il presidente del Comitato direttivo del premio, Jürgen Linden, e il sindaco di Aquisgrana Marcel Philipp.

 

 

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