Gli Stati che non prendono parte ai ricollocamenti dovranno pagare un contributo "di solidarietà" per ciascun richiedente asilo non accolto
BRUXELLES - Per lo Stato che temporaneamente non prende parte ai ricollocamenti è previsto un contributo di solidarietà di 250mila euro, per ciascun richiedente asilo che non viene accolto. È parte della proposta di riforma del regolamento di Dublino presentata stamani dal vicepresidente vicario della Commissione Ue Frans Timmermans e dal commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos.
Gran Bretagna e Irlanda potranno decidere se e in quale misura vogliono partecipare a queste misure. Se non fanno l'opt in, per loro varranno le regole attuali.
Per sostenere l'attuazione pratica del sistema di Dublino riformato, la Commissione europea propone di adattare e rafforzare il sistema Eurodac e Easo.
"Noi giochiamo con le carte che abbiamo in mano e con queste carte, questo è il gioco migliore", così Timmermans spiegando che per la scelta degli elementi che caratterizzano la proposta di riforma del regolamento di Dublino "si è tenuto conto dell'opinione degli Stati membri e del Parlamento europeo". La riforma "serve a risolvere le ragioni per cui Dublino non funziona. I singoli stati membri sono stati lasciati soli con problemi così gravi che non erano in grado di gestire. Italia e Grecia per anni hanno chiesto solidarietà e non hanno ricevuto altra risposta se non quella che Dublino dice di fare questo", ha detto Timmermens.