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SPAGNAIl Congresso boccia Sanchez

02.03.16 - 20:06
Il candidato premier socialista non è riuscito ad ottenere l'appoggio di una maggioranza dei deputati spagnoli. Farà un secondo e ultimo tentativo venerdì
Il Congresso boccia Sanchez
Il candidato premier socialista non è riuscito ad ottenere l'appoggio di una maggioranza dei deputati spagnoli. Farà un secondo e ultimo tentativo venerdì

MADRID - Nessun miracolo nel Congresso di Madrid per Pedro Sanchez: il candidato premier socialista non è riuscito ad ottenere l'appoggio di una maggioranza dei deputati spagnoli. Farà un secondo e ultimo tentativo venerdì.

Il segretario del Psoe ha ottenuto solo 130 voti a favore, i 90 del suo partito e i 40 dei suoi alleati di Ciudadanos, contro 220 contrari e una astensione. Dopo 16 ore di dibattito non è riuscito a convincere nessuna altra formazione politica.

Salvo spettacolari colpi di scena il risultato rischia di essere di nuovo negativo anche venerdì. Il dibattito di investitura ha messo in evidenza l'isolamento del segretario del Psoe, appoggiato solo dal partito di centrodestra di Albert Rivera, e martellato dalle critiche incrociate da destra e sinistra del premier uscente e presidente del Pp (123 deputati) Mariano Rajoy e del leader di Podemos (65) Pablo Iglesias.

Hanno annunciato voto contrario anche gli indipendentisti catalani e baschi e Izquierda Unida. Sanchez ha ripetuto lungo tutto il dibattito come un mantra di volere "il cambiamento", senza convincere, ponendosi come unica alternativa a Rajoy.

All'esordio dalla tribuna del Congresso dopo l'irruzione degli 'emergentì di Podemos e Ciudadanos alle politiche del 20 dicembre che hanno lasciato il paese quasi ingovernabile Iglesias lo ha accusato di essere "agli ordini delle oligarchie" e di non volere un governo di sinistra. Podemos ha rotto le trattative con il Psoe dopo che Sanchez martedì scorso ha siglato un accordo con Rivera.

Iglesias ha citato Machiavelli e Manu Chao, ha fatto ribollire i banchi del Psoe accusando il leader storico socialista Felipe Gonzalez di avere "un passato macchiato dalla calce viva". Duro e sarcastico l'intervento di Rajoy, pronto a tornare in pista la settimana prossima e di candidarsi a premier quale leader del partito più votato se Sanchez perderà anche venerdì. Il premier ha bollato come "fittizia e irreale" la candidatura di Sanchez, arrivato davanti al Congresso "senza una maggioranza e senza un governo" per "lanciare la campagna elettorale" in vista del probabile ritorno alle urne in giugno.

Rajoy ha anche rivendicato di avere fatto uscire la Spagna dalla crisi in cui era caduta sotto il suo predecessore José Luis Zapatero, compagno di partito di Sanchez.

Dopo il primo 'no al candidato socialista si prevede un incerto 'secondo tempò della complessa partita politica madrilena partire dalla settimana prossima, se il leader Psoe sarà definitivamente bocciato venerdì. La parola tornerà a re Felipe, che potrebbe incaricare un altro leader - Rajoy, ancora Sanchez in una ipotesi governo di sinistra, l'alternativa Rivera o un outsider 'super partes' - di tentare la scalata all' investitura.

I tempi saranno stretti. Rimarranno solo sette settimane per uscire dall'attuale infinita crisi politica, innescata dalle legislative del 20 dicembre, che hanno prodotto un Congresso quasi ingovernabile. Senza un nuovo governo il 3 maggio il ritorno alle urne in giugno sarà automatico.

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