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RUSSIALotta comune al terrorismo, Putin: "Meglio tardi che mai"

28.07.15 - 10:32
Per il presidente russo l'Europa dovrebbe essere più indipendente e difendere i propri interessi
Lotta comune al terrorismo, Putin: "Meglio tardi che mai"
Per il presidente russo l'Europa dovrebbe essere più indipendente e difendere i propri interessi

MOSCA - Il cambio di rotta di Usa e UE nella lotta comune al terrorismo? "Meglio tardi che mai", secondo il presidente russo Vladimir Putin, che auspica che la cooperazione con l'Occidente possa andare oltre questo obiettivo, abbracciando anche la crisi ucraina.

"Quando ho chiesto ai miei colleghi, europei inclusi, 'vedi cosa sta accadendo'? loro erano soliti rispondere 'sì, lo vediamo, ma per varie questioni nazionali, circostanze internazionali, non possiamo sostenerti'", ha aggiunto il presidente russo riferendosi alla lotta di Mosca contro il terrorismo caucasico e alle infiltrazioni di Al-Qaida. "Io rispondevo loro 'se non potete sostenerci, almeno non ostacolate i nostri sforzi", ha aggiunto.

A suo avviso ora però la situazione è cambiata. "Europa e Usa hanno capito il vero pericolo delle manifestazioni estreme del radicalismo e si sono unite alla lotta. Come dice il popolo russo, meglio tardi che mai", ha sottolineato, auspicando che la cooperazione con l'Occidente vada oltre, dalla risoluzione della crisi ucraina ad altre questioni economiche: "ci impegneremo nel dialogo e lavoreremo per una soluzione accettabile per tutti".

Un'Europa "più indipendente" - Per Putin l'Europa dovrebbe essere più indipendente e difendere i propri interessi, diventando meno obbligata verso la Nato e gli Usa. "Sarebbe ottimo vedere l'Europa mostrare più indipendenza e sovranità, e la sua capacità di combattere per i propri interessi nazionali, gli interessi dei suoi popoli e dei suoi Paesi", ha dichiarato ancora il leader del Cremlino.

Putin ha aggiunto che indubbiamente si perde un certo livello di sovranità quando si aderisce a "qualsiasi organizzazione o blocco politico-militare" e ha ricordato che "la Francia si ritirò dalla Nato per preservare la sua sovranità ad un livello più grande di quello che sarebbe stato possibile avere come parte dell'organizzazione". "Non è affar nostro analizzare la politica estera dei Paesi europei. Ma si deve riconoscere che se dobbiamo discutere gli affari inter-europei con i partner europei a Washington, la cosa non è molto interessante", ha concluso Putin.

Il sostegno delle destre europee - A suo avviso, le destre europee non sostengono il Cremlino ma gli interessi nazionali, anche dalle interferenze straniere. Il presidente russo ritiene che il supporto delle sue politiche da parte della leader del Fronte nazionale francese, Marine Le Pen, o dell'UDC svizzera, non abbia nulla a che fare con lui personalmente. A suo avviso, si tratta di uno "spostamento tettonico nella coscienza pubblica europea" verso la protezione degli interessi nazionali, anche da interventi politici stranieri.

Secondo Putin, varie questioni che stanno fronteggiando gli europei, compreso il flusso di migranti da posti come la Libia devastata dalla guerra, hanno a che fare con "decisioni prese oltre oceano". L'Europa, sostiene Putin, sta pagando per decisioni che non ha preso.

Lavorare con gli Usa - Nonostante la "politica imperialista", con sufficiente pazienza è possibile e necessario lavorare con gli Usa per risolvere le questioni globali, ha proseguito Putin, che apprezza gli sforzi internazionali che hanno portato al recente accordo sul nucleare iraniano.

Il leader del Cremlino ha criticato il diritto autopercepito del governo Usa di esercitare pressioni su altri Paesi, secondo la politica del "chi non è con noi è contro di noi", ma ha assicurato che la posizione russa verso la politica estera americana "non ha nulla a che fare con l'anti-americanismo". I russi, ha aggiunto, "hanno grande rispetto e grande amore per gli Usa, specialmente per il popolo americano".

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