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GRECIAPassa il secondo pacchetto di riforme, Syriza tiene

23.07.15 - 07:35
Il sì è giunto malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras
Passa il secondo pacchetto di riforme, Syriza tiene
Il sì è giunto malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras

ATENE - Il Parlamento greco ha approvato con un'ampia maggioranza questa notte il secondo pacchetto di riforme concordate con l'Eurozona. Il sì è giunto malgrado le divisioni interne di Syriza, il partito del premier Alexis Tsipras.

Il governo Tsipras supera così anche la seconda boa sulla strada che porta al nuovo programma di aiuti europeo e riduce, seppur lievemente, la 'ribellione' all'interno di Syriza, portando dalla sua parte persino l'irriducibile Varoufakis, paladino della lotta all'austerità targata Bruxelles.

Al termine di un dibattito sul secondo pacchetto di riforme richieste dai creditori internazionali per riavviare i negoziati sul piano di salvataggio da oltre 80 miliardi, protrattosi fino a tarda notte, l'esito del voto certifica 230 sì, 63 no, 5 astenuti.

Tsipras incassa questo nuovo successo e soprattutto scongiura l'ulteriore indebolimento del suo partito, Syriza, che aveva già registrato l'uscita dell'ala più radicale dopo il voto sulle prime riforme, la settimana scorsa. Votano no soltanto in 36, rispetto ai 39 che si erano opposti la prima volta. Tra i sì, a sorpresa, anche l'ex ministro delle Finanze, anche se si tratta di un appoggio solo per fare guadagnare tempo al governo nella trattativa con i creditori, precisa lui stesso.

Sul tavolo, in Parlamento, c'erano le modifiche al codice di procedura civile e l'adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento. Il sì a queste riforme consentirà di avviare il negoziato con la ex Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando Atene dovrà restituire 3,2 miliardi alla Banca Centrale Europea.

Tsipras, prima del voto, ha ribadito che il compromesso accettato a Bruxelles è stato difficile, ma l'alternativa sarebbe stata la Grexit o il default. Comunque, ha rilevato, il piano garantirà aiuti che copriranno totalmente le esigenze greche per i prossimi tre anni, inoltre darà il via alla discussione sulla ristrutturazione del debito. "Abbiamo lottato e seminato, e vinceremo", ha assicurato il premier.

Alla vigilia del voto è tornata a farsi sentire la piazza: il maggiore sindacato del settore pubblico, l'Adedy, è sceso in strada radunandosi in piazza Syntagma "contro il nuovo piano di salvataggio e per ribaltare l'austerità e difendere la sovranità popolare". Alcuni manifestanti a volto coperto hanno lanciato bombe carta contro la polizia schierata a difesa del Parlamento, ma non ci sono stati contatti.

In ogni caso, la rottura con i creditori e le prospettive di fallimento sono al momento scongiurati. E Tsipras continuerà a vivere in un insolito paradosso: eletto a furor di popolo contro la Troika e la ferrea disciplina di bilancio imposta da Bruxelles, adesso il giovane capo di governo di sinistra si ritrova come tifosi - seppur interessati - proprio i vertici europei. Tanto che, in segno di fiducia nei suoi confronti, la Bce ha aumentato la liquidità d'emergenza fornita alla Grecia di altri 900 milioni, come la scorsa settimana.

Dall'altra parte della barricata, invece, tutti coloro che gli

rimproverano di aver abdicato all'austerità. Come il suo ex braccio destro, Varoufakis. Che tuttavia, al termine di questa lunga notte, gli ha concesso un altro po' di tempo.

ats ansa

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