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STATI UNITI'Gli americani si fideranno'

08.07.15 - 07:42
Hillary Clinton vuole tornare alla Casa Bianca da primo presidente donna degli Stati Uniti
'Gli americani si fideranno'
Hillary Clinton vuole tornare alla Casa Bianca da primo presidente donna degli Stati Uniti

WASHINGTON - Hillary Clinton parla. "Gli americani si fideranno", dice la ex first lady che vuole tornare alla Casa Bianca da primo presidente donna degli Stati Uniti, nella prima intervista tv a livello nazionale dalla sua discesa in campo. L'ha concessa alla Cnn e fa scattare la fase due di una campagna fino ad ora tutta giocata sul 'basso profilo', sugli incontri 'a tu per tu'con le comunità locali, on the road in Iowa e New Hampshire soprattutto, gli Stati che danno il via alle primarie e che per questo vanno conquistati subito.

Così, dal campo di battaglia, da Iowa City, Hillary Clinton si siede per la prima volta per un faccia a faccia con una delle notiste politiche di punta della Cnn, Brianna Keilar. E parla. Su quell'account di posta elettronica privato utilizzato durante il mandato da Segretario di Stato ripete: "Tutto quello che ho fatto era permesso". La vicenda ancora pende come un'ombra sulla candidata alla nomination democratica, nel sospetto che abbia violato il patto di fiducia con il presidente Obama che chiedeva massima trasparenza durante gli anni della sua amministrazione. Perché 'accountability' è la parola chiave per un candidato presidente: Hillary deve dimostrare di esserne degna, di meritare fiducia, deve provare trasparenza, deve fugare le critiche che mettono in dubbio la sua onestà. "Saranno gli americani a decidere se fidarsi e sono sicura che in questa campagna come nelle altre che ho tenuto gli americani si renderanno conto di potersi fidare", ha risposto Hillary Clinton a domanda diretta.

Alla fine è questo il nodo centrale, ne sono consapevoli i responsabili della sua campagna volta proprio a 'ripresentare' Hillary Clinton agli americani, a fugare quei sospetti che una vita passata nelle maggiori stanze del potere alimenta. Le polemiche sulla Fondazione Clinton ne sono un esempio: "Sono orgogliosa della Fondazione, deve continuare il suo lavoro" ha detto la candidata. Per molti anche su quel tema Hillary deve ancora rispondere, nonostante gli 'accorgimenti' presi con l'annuncio della candidatura sui Paesi donatori (non più denaro da quelli che destano sospetti) e un netto passo indietro da parte della aspirante presidente che ha lasciato l"eredità alla figlia Chelsea e al marito Bill.

In generale la si accusa di non rispondere alle domande. Evita i media, con i quali tra l'altro la reputazione è di un rapporto difficile. Fino ad oggi niente interviste, per quasi tre mesi di campagna se non qualche apparizione concessa a canali tv locali in Iowa e New Hampshire e qualche dichiarazione strappata qua e là on the road. Ed ora eccola in tv, alla Cnn. Come mai solo adesso? Cosa è cambiato? Le si chiede: "Non è cambiato nulla nel mio rapporto con i media, semplicemente la mia campagna ha cambiato ritmo. Non faccio campagna per i media, ma per gli elettori", ha risposto, "Ho voluto prendermi il tempo per ascoltare la gente. E ho imparato molto". Poi ha sottolineato: "Non sono alla ricerca di rating, sono alla ricerca di voti".

Nella battaglia vera e propria però entra poco, svicola sulle domande sullo 'sfidante' per la nomination democratica che più sembra insidiarla (anche se mantenuto a distanza nei sondaggi) il senatore del Vermont Bernie Sanders che sta mietendo un certo successo di pubblico nei suoi interventi, "ognuno fa la sua campagna", mentre ai repubblicani rimprovera di non aver condannato prima le parole dell'amico Donald Trump sugli immigrati, da cui si dice "molto delusa". Dura poi è con Jeb Bush in tema di riforma dell'immigrazione: "Non crede in un percorso verso la cittadinanza. Se ci credeva un tempo, adesso non più". E per finire: un'altra corsa Bush-Clinton? "Quello che è grande dell'America è che tutti possono correre per la presidenza", ha risposto la candidata Hillary Clinton.

ats ansa

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