Cerca e trova immobili

FRANCIACamere a gas, Le Pen senior insiste

02.04.15 - 21:18
Il padre di Marine: "Sono un dettaglio della storia". La figlia lo sconfessa
Camere a gas, Le Pen senior insiste
Il padre di Marine: "Sono un dettaglio della storia". La figlia lo sconfessa

PARIGI - Le camere a gas? Un "dettaglio della storia". In Francia, il presidente onorario del Front National, Jean-Marie Le Pen, insiste su uno dei suoi concetti più incendiari, lo stesso che in passato gli costò diverse condanne per apologia di crimini di guerra. "Sono dichiarazioni indegne, contrarie ai valori della République", tuona il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, mentre la procura di Parigi apre un'indagine per "contestazione di crimini contro l'umanità". E la figlia Marine Le Pen si trova un'ennesima volta a dover prendere le distanze dalle posizioni del vecchio patriarca di 86 anni.

Intervistato questa mattina da BFM-TV, Le Pen senior, regolarmente accusato di razzismo e xenofobia, ha ribadito chiaro e tondo la sua teoria revisionista. Al giornalista che gli chiede se sentisse di sottoscrivere l'affermazione di un tempo secondo cui, appunto, le camere a gas furono solo un dettaglio, lui "conferma" tutto: "credo che sia la verità". L'europarlamentare aggiunge poi di non aver "mai" rimpianto di aver pronunciato quella frase ed insiste: "quello che ho detto corrisponde al mio pensiero, le camere a gas erano un dettaglio della guerra, a meno che non si voglia dire che la guerra fu un dettaglio delle camere a gas... questa vicenda è stata strumentalizzata a mio danno introducendovi un sospetto di antisemitismo. Ma io sfido chiunque a citare una frase antisemita in tutta la mia vita politica". Per lui, nella guerra che è sempre "orribile", sono sullo stesso piano "un'esplosione che ti squarcia la pancia, una bomba che ti decapita, una camera che ti asfissia, tutto è piuttosto ignobile".

Quasi immediata la reazione del governo socialista di Francois Hollande, che per voce del ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, denuncia con forza le parole di Le Pen. Mentre il tribunale di Parigi ha aperto un'inchiesta preliminare per "contestazione di crimini contro l'umanità", affidata alla polizia giudiziaria. "Ostinandosi a presentare in modo odioso l'esistenza delle camere a gas come un 'punto di dettaglio' della seconda guerra mondiale, parole per cui è già stato condannato nel 1991, Jean-Marie Le Pen si espone a una nuova procedura giudiziaria", avverte Cazeneuve aggiungendo: "Nel momento in cui commemoriamo quest'anno il settantesimo anniversario della disfatta della barbarie nazista e della liberazione dai campi della morte, ogni francese ed ogni repubblicano tiene a cuore il rispetto della memoria delle vittime e medita alle lezioni della storia".

Come ogni volta da quando ha preso le redini del partito nel congresso di Tours del 2011, anche la figlia Marine ha dovuto sconfessare il padre. La presidente del Fn - da tempo impegnata in una vasta operazione di maquillage politico per dare al Fronte un'immagine più moderata e moderna, capace di imporsi come uno dei primi partiti di Francia anche nelle recenti elezioni dipartimentali - ha detto di aver "preso atto" del disaccordo e di "voler credere, comunque, che quelli che vengono con noi, quelli che votano per noi, abbiano capito" che le "differenze" sono ormai "acquisite".

Contro l'ennesima provocazione di Jean-Marie anche il deputato lepenista, Gilbert Collard: "La shoah è l'abominazione delle abominazioni e Jean-Marie Le Pen una pubblicità ambulatorio per Manuel Valls (il premier socialista, ndr.). È disperante", ha scritto su Twitter il parlamentare, usando volontariamente la parola 'ambulatorio' e non 'ambulante', come un invito a Le Pen senior a ritirarsi una volta per tutte in pensione.

La replica del diretto interessato attraverso un altro cinguettio su Twitter non si è fatta attendere: "Chiudi la bocca, specie di Collard!".

ats ansa

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE