UNIONE EUROPEATerrorismo, la Francia chiede una modifica a Schenghen

BRUXELLES - Per combattere il terrorismo la Francia chiede una modifica del codice delle frontiere di Schengen (che prevede il passaggio dei valichi interni senza controlli) ma la sua posizione nel Consiglio affari generali dell'Unione europea in corso oggi a Bruxelles è apparsa isolata. Lo riferiscono fonti europee che hanno assistito al dibattito tra i 28 ministri.

Ampio consenso sarebbe invece emerso sulla proposta, sempre francese, di arrivare a mettere "almeno in atto" un sistema europeo per il controllo alle frontiere esterne dei dati delle persone ricercate. Da parte britannica è stato chiesto che per i siti web con contenuti favorevoli al terrorismo possa scattare la cancellazione automatica sulla falsariga di quanto previsto per i contenuti pedopornografici. A rappresentare la posizione della Francia, il segretario di stato per gli affari europei Harlem Désir.

Contro la revisione del codice frontiere Schengen - già prima della riunione - si era espresso ad esempio per l'Italia Sandro Gozi, precisando che "bisogna rafforzare i controlli alle frontiere esterne, ma non rimettere in discussione il principio della libertà di circolazione degli europei" e quindi "occorre vedere tutto quello che si può fare con le regole esistenti". Una linea condivisa, tra gli altri, da Belgio e Germania, con il viceministro tedesco Michael Roth che ha sottolineato come la Ue "non si deve fare dettare l'agenda dai terroristi". E per la Commissione europea, riferiscono le fonti, anche il primo vicepresidente Frans Timmermans ha sottolineato la necessità di "fare di più con le regole esistenti, altrimenti ci potrebbero essere effetti indesiderati", con una chiara allusione all'effetto 'Vaso di Pandora' che potrebbe scattare con la revisione del Codice delle frontiere.

Ats Ans