SERBIALa Serbia esclude il congelamento del cambio con il franco svizzero

BELGRADO - Il capo del governo serbo Aleksandar Vucic esclude la possibilità di adottare una soluzione analoga a quella scelta dalla Croazia per i debiti espressi in franchi svizzeri. Due giorni fa Zagabria aveva deciso di congelare artificialmente il cambio della moneta svizzera ai livelli precedenti il 15 gennaio. Esprimendosi a margine del Forum economico di Davos (WEF), Vucic si è detto contrario a una soluzione sfavorevole alle banche commerciali.

Oggi il Parlamento croato dovrebbe approvare con una legge d'urgenza il congelamento del cambio di 6,39 kuna per un franco voluto dal Governo. La misura resterà in vigore per un anno, periodo in cui si dovranno trovare soluzioni più durature per le migliaia di persone con debiti espressi in franchi svizzeri. La differenza tra il cambio reale e quello deciso artificialmente, ovvero le perdite, saranno a totale carico delle banche: stando a speculazioni dei media si tratterebbe di circa 50 milioni di euro.

A Belgrado, invece, sono state annunciate trattative tra gli istituti commerciali e la Banca centrale serba. La situazione interessa circa 22.000 persone. Secondo i dati ufficiali, il volume dei prestiti in franchi svizzeri in Serbia ammonta a circa 1,1 miliardi di franchi. Si tratta principalmente di mutui per la casa. La Serbia intende ridurre al minimo i suoi interventi per risolvere il problema, ha affermato Vucic.

Dopo Polonia e Croazia, la Serbia è uno dei paesi europei più esposti alle fluttuazioni del franco svizzero, dato che nel periodo pre-crisi, con il cambio molto favorevole, decine di migliaia di persone si sono indebitate nella valuta elvetica, vedendosi poi crescere enormemente le rate al punto che in molti, seppur pagando regolarmente da anni, hanno oggi crediti ricalcolati nella valuta nazionale.

Ats Apa