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REGNO UNITOI Labour vogliono tornare in governo, la Scozia li può aiutare

21.12.14 - 21:30
Sembra rischiararsi così il cielo per il partito laburista britannico che vuole tornare a Downing Street con le elezioni il prossimo sette maggio
I Labour vogliono tornare in governo, la Scozia li può aiutare
Sembra rischiararsi così il cielo per il partito laburista britannico che vuole tornare a Downing Street con le elezioni il prossimo sette maggio

LONDRA - Con un piccolo aiuto dagli amici-nemici scozzesi. Sembra rischiararsi così il cielo per il partito laburista britannico che vuole tornare a Downing Street con le elezioni il prossimo sette maggio. I sondaggi segnano una rimonta del Labour mentre i nazionalisti scozzesi, via Alex Salmond, si dicono disponibili ad un'eventuale coalizione di governo nel caso in cui dovesse replicarsi un 'parlamento bloccato' come quello uscito dalle urne nel 2010.

Il rischio è apparso concreto per settimane, con i sondaggi che hanno dato, rilevamento dopo rilevamento, Tory e Labour testa a testa e con pochi possibili slanci visto che ciascun partito è alle prese con divisioni interne. Fino ad oggi quando, dopo mesi di stallo, i laburisti all'opposizione tornano in testa staccando i conservatori di sette punti percentuali, secondo l'ultimo sondaggio Opinium/Observer che vede il Labour guidato da Ed Miliband in testa al 36%, due punti percentuali in più rispetto allo stesso rilevamento di due settimane fa.

I conservatori restano intanto stabili al 29%, ma scongiurando - anche se solo per un soffio - quel 28% considerato da alcuni la soglia di sicura sconfitta. Sembra intanto ridimensionarsi il fenomeno Ukip che perde tre punti percentuali assestandosi al 16%, con il leader euroscettico Nigel Farage che accusa personalmente il colpo Stando allo stesso sondaggio infatti, Farage registra adesso il più basso livello di approvazione perdendo otto punti rispetto a due settimane fa. Così, se la tendenza fotografata oggi dovesse replicarsi alle urne, il Labour potrebbe raggiungere una maggioranza di 80 seggi alla camera dei Comuni, solida a sufficienza per tornare a Downing Street e magari evitando anche la necessità di un governo di coalizione.

In alternativa, i nazionalisti scozzesi si sono già fatti avanti pronti a risolvere l'eventuale rebus elettorale: Alex Salmond, l'ex leader dello Scottish National Party (Snp) e protagonista della corsa per il referendum sull'indipendenza scozzese, si candida a Westminster e accenna alla possibilità di sostenere un governo di minoranza laburista permettendo così a Ed Miliband di governare contando su un appoggio esterno. Ed è bastato il cenno per mandare in visibilio i bookmaker: per gli scommettitori della William Hill Miliband è dato 4 a 5 come favorito prossimo premier, mentre ha ricevuto "scommesse a tre cifre" sull'ipotesi di una coalizione di governo Labour-Snp, attraverso una puntata di 200 sterline "di un nuovo cliente nel Derbyshire".

Sarebbe una soluzione, magari creativa, ma una soluzione comunque. Che permetterebbe forse al Labour di recuperare il terreno perso in Scozia, bacino elettorale tradizionalmente sicuro e spesso decisivo ma che non ha mancato di manifestare la sua delusione nel post-referendum, con una crescita di consensi per l'Snp. Tanto più che adesso Salmon e Miliband sembrano convergere anche sul futuro della camera dei Lord: l'ex first minister scozzese ha detto oggi di auspicare una "rivoluzione costituzionale" per il Regno Unito che porti all'abolizione della Camera dei Lord da sostituire con un "Senato del popolo". E per farlo pensa ad un referendum. Poco più di un mese fa il leader laburista aveva annunciato che un eventuale governo laburista potrebbe eliminare la camera dei Lord sostituendola con un senato eletto.

ats

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