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STATI UNITIBush seppe delle torture della CIA nel 2006

10.12.14 - 07:31
I vertici dell'agenzia di intelligence misero l'allora presidente americano al corrente di ciò che accadeva nelle prigioni segrete
Bush seppe delle torture della CIA nel 2006
I vertici dell'agenzia di intelligence misero l'allora presidente americano al corrente di ciò che accadeva nelle prigioni segrete

WASHINGTON - George W. Bush fu tenuto all'oscuro per ben quattro anni delle tecniche estreme di interrogatorio utilizzate dal 2002 dalla CIA. Ma nel 2006 i vertici dell'agenzia di intelligence misero l'allora presidente americano al corrente di ciò che accadeva nelle prigioni segrete in Afghanistan e nell'est europeo.

È quanto scritto nel rapporto del Senato americano sulle torture, in cui si spiega che a Bush fu raccontato cosa succedesse nei minimi particolari. Come di un detenuto appeso con delle catene al soffitto, nudo, e costretto a urinarsi e defecarsi addosso.

Nel dossier, in base alle testimonianze raccolte, si sottolinea che il presidente rimase scosso, imbarazzato, mostrando un certo disagio.

Ma dalle email, dai memo e dai rapporti esaminati dalla commissione intelligence del Senato emerge che la Casa Bianca approvò sostanzialmente i brutali metodi di interrogatorio. Anche se - si sottolinea - fu tenuta all'oscuro sulla reale efficacia delle torture sul fronte della lotta al terrorismo.

Intabnto un gruppo di ex agenti e alti funzionari della CIA, che insieme hanno "centinaia di anni di servizio", ha creato un sito web per replicare al rapporto della Commissione intelligence del Senato che ha sollevato pesanti accuse contro la Central Intelligence Agency.

E già il nome del sito la dice lunga: CiaSavedLives.com (La CIA ha salvato vite). Nell'introduzione si afferma poi che il rapporto "è viziato da errori di fatto e da interpretazioni ed è completamente in contrasto con la realtà che i leader e i funzionari della CIA hanno vissuto". E ancora, il rapporto "rappresenta il singolo peggior esempio di supervisione del Congresso nei nostri molti anni di servizio pubblico".

"Incredibilmente", nel corso delle indagini non sono stati ascoltati i funzionari della CIA responsabili per la "realizzazione, applicazione e valutazione dell'efficacia del programma", si legge ancora nel testo in cui si sottolinea che il programma era "autorizzato dal presidente, supervisionato dal Consiglio per la sicurezza nazionale e definito legale dal ministro della giustizia degli Stati Uniti in numerose occasioni".

E nel rapporto, sottolineano inoltre gli ex agenti, "manca ogni discussione del contesto che gli Stati Uniti avevano di fronte dopo l'11 settembre. Era un momento in cui avevamo solide prove che al Qaida stava progettando una seconda ondata di attacchi contro gli Stati Uniti; avevamo la certezza che bin Laden aveva incontrato scienziati nucleari pakistani e voleva armi nucleari; avevamo informazioni secondo cui armi nucleari venivano contrabbandate a New York City; e avevamo prove concrete che al Qaida stava cercando di produrre antrace. Sembrava una "bomba a orologeria" ogni singolo giorno".

Ats Ans

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