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GERMANIA"Atene non avrebbe dovuto essere accolta nell'eurozona"

03.11.14 - 21:54
Le critiche di Kohl nei confronti di Gerhard Schröder
"Atene non avrebbe dovuto essere accolta nell'eurozona"
Le critiche di Kohl nei confronti di Gerhard Schröder

BERLINO - Un personale atto d'accusa contro il governo rosso-verde di Gerhard Schröder; Atene non avrebbe dovuto essere accolta nell'eurozona; e la violazione dei parametri di Maastricht fu una pagina "vergognosa" della politica tedesca e "un tradimento della collaborazione franco-tedesca". È un Helmut Kohl tonico quello che oggi è apparso a Francoforte per presentare il suo ultimo libro: 'Aus Sorge um Europa', 'In ansia per l'Europa'.

"Per l'Europa non è troppo tardi", ha detto l'ex cancelliere che non si tira indietro nemmeno sull'attualità con una tirata contro la gestione del conflitto ucraino da parte dell'occidente: con Mosca isolata dalla decisione "vessatoria e drastica" di escluderla dal G8.

"L'Europa è il nostro futuro e questo non è scontato. Non ho mai smesso di crederci. E non smetterò di combattere per la pace e la libertà", ha affermato Kohl, ricordando di aver vissuto la guerra. Al suo fianco, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che presentando il libro ha sottolineato la fortunata coincidenza di poter essere a fianco di uno dei suoi due "modelli" - l'altro è Jacques Delors -"proprio nel primo giorno di incarico" a Bruxelles. In tedesco, parlando a braccio, Juncker ha celebrato Kohl come "grande europeo": "un avversario del pensiero negativo sugli altri popoli". E tuttavia "non un 'euforico' ", poiché ha sempre riconosciuto l'importanza degli interessi nazionali. "L'euro è il prolungamento delle politiche di pace con i mezzi della politica di oggi. Ci protegge", ha continuato il presidente della Commissione sul pensiero del cancelliere della Riunificazione tedesca. E a proposito di Mosca, Juncker gli ha dato in qualche misura ragione: "Resta un partner importante", anche se questo non significa che possa "senza contraddizione" violare il diritto internazionale.

Dai brani del libro anticipati dalla stampa tedesca si è potuto leggere il pensiero di Kohl su errori costati "un caro prezzo all'Europa intera". "Il patto di stabilità sul mantenimento della disciplina di bilancio negli stati membri non avrebbe dovuto essere messo in discussione, essere violato e ammorbidito, dopo l'introduzione dell'euro. Per me è difficile capire oggi come questo sia accaduto con la Germania ancora di stabilità dell'epoca, e con Germania e Francia, motori di lungo corso dell'integrazione europea, ai vertici", si legge.

"Per il mio impegno personale nelle trattative sull'euro, con l'obiettivo che la moneta comune europea fosse stabile come il marco tedesco - ha scritto Kohl - avevo molti buoni motivi, che andavano oltre le pur importanti ragioni economiche. E non ho mai avuto il minimo dubbio che anche i miei successori avrebbero visto la portata di questa decisione allo stesso modo. Devo essermi sbagliato". Né si sarebbe dovuto accogliere Atene, in una situazione di chiara trasgressione dei parametri: "Con il cambio del governo nel 1998 la fondata dura posizione della Germania è stata cancellata. Per tutte le parti questo fu un costoso errore".

Seduta accanto a lui la seconda moglie Maike-Richter Kohl, nel mirino di chi ritiene che controlli eccessivamente l'ex cancelliere. Ma il padre politico di Angela Merkel non ha lasciato parlare solo il suo 'laudator' e il suo libro: "Dico anche io un paio di frasi, perché è stato già detto molto di falso su di noi", ha detto, prima di esporre il suo pensiero sull'Ue, nei giorni in cui ricorrono i 25 anni dalla caduta del muro di Berlino.

ats

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