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ITALIALa Lega alla conquista del Sud

24.10.14 - 20:51
Dopo l'arrivo di successo in Abruzzo e Lazio, la Lega Nord vuole conquistare il Meridione d'Italia
La Lega alla conquista del Sud
Dopo l'arrivo di successo in Abruzzo e Lazio, la Lega Nord vuole conquistare il Meridione d'Italia

ROMA - Deposti i "centomila fucili bergamaschi" di bossiana memoria, gli imbarazzanti elmi celtici e le storiche insegne di Alberto da Giussano, la Lega Nord si lancia alla conquista del Sud Italia con il varo della "Lega dei popoli": un partito gemello che, nelle intenzioni di Matteo Salvini, si radicherà in tutto il Mezzogiorno e raccoglierà il malumore ed i voti di "tanta brava gente che c'è lì".

Le armi scelte sono politiche e, in tempo di crisi, valgono a Milano come a Napoli: slogan contro l'Euro, sostegno alle piccole e medie imprese, lotta all'immigrazione clandestina e, soprattutto, l'immagine di un partito solido che vuole strappare elettori a Forza Italia e Fratelli d'Italia nel bacino di centrodestra.

Il progetto di "calare" a Sud era nel cassetto di via Bellerio da anni. Qualche timido tentativo è stato anche fatto con la presenza di liste in Abruzzo e nel basso Lazio. E le cose non sono andate così male. Tuttavia, Umberto Bossi ha sempre frenato sull'idea di andare oltre il Po. Con la nuova segreteria, il piano ha subito una rapida accelerazione ed è stato affidato a Raffaele Volpi: senatore bresciano di ispirazione liberale ma di indubbia fede leghista al quale viene riconosciuta una ottima capacità di sapersi relazionare con i propri interlocutori.

È Volpi che in questi mesi ha viaggiato su è giù per l'Italia per incontrare "la gente, i giovani, le famiglie" e selezionare la futura classe politica del nuovo partito. E qualche risultato è già arrivato: "Abbiamo raccolto 107mila firme per i referendum per l'abolizione della legge Fornero. Non è poco vista la nostra totale inesperienza sul territorio; è un ottimo segnale", spiega. E altri segnali di adesione al progetto sono arrivati da alcuni esponenti politici di rilievo nazionale come Silvano Moffa (ex presidente della Provincia di Roma ed ex parlamentare di An) o l'ex deputata di Fi Souad Sbai.

Formalmente la Lega dei popoli non avrà nulla a che fare con la Lega: avrà un proprio statuto, un proprio organigramma e un proprio marchio; anche il nome potrebbe cambiare. L'unico elemento che non mancherà e metterà in chiaro il legame con il Carroccio è la presenza del nome di Matteo Salvini nel simbolo. "Partiamo a breve, entro l'autunno. Ma senza fretta perché vogliamo fare le cose per bene", annuncia Salvini.

"Quello che accomuna Nord e Sud sono alcuni grandi progetti: l'emergenza lavoro, la disoccupazione, le battaglie contro l'Europa che sta massacrando il made in Italy da Nord a Sud. E poi la battaglia sull'immigrazione". Tutti temi cari alla destra. Non è un mistero che il Carroccio strizzi l'occhio da quella parte. "Le etichette destra e sinistra non hanno più senso. Molti che sono a destra si interessano a noi? Ben venga.

Se nel loro campo non esiste un'alternativa a Renzi, da noi sono benvenuti", spiega il segretario, rendendo esplicita un'Opa sull'elettorato forzista. L'obiettivo della Lega dei popoli è il voto per le regionali del prossimo anno in Campania e Puglia. In Sicilia invece si punta alla conquista dei piccoli comuni, portando la sfida in casa del M5S. E l'alleanza storica con Berlusconi? "Si può sempre fare ma non su gay e cittadinanza agli immigrati", conclude Salvini.

ats

 

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