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STATI UNITIVoleva uccidere Obama: condannato a morte

14.05.14 - 19:24
L'uomo, 44enne con problemi mentali, voleva assassinare il Presidente durante una delle sue uscite pubbliche
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Voleva uccidere Obama: condannato a morte
L'uomo, 44enne con problemi mentali, voleva assassinare il Presidente durante una delle sue uscite pubbliche

WASHINGTON - Voleva uccidere Barack Obama: aggredendolo per strada o forse mentre il presidente americano giocava a golf. Era il suo chiodo fisso e un giorno, nel 2011, decise che era arrivato il momento per mettere in atto il suo piano. Rubò un'auto per recarsi a Washington dopo aver ucciso la sua proprietaria. Ma fu subito acciuffato dalla polizia.

 

Ora James McVay, 44 anni, di razza bianca e con problemi mentali, è stato condannato a morte da un tribunale del South Dakota. Una sentenza votata all'unanimità dalla giuria. Quell'unanimità che se fosse mancata avrebbe evitato la pena capitale, trasformando la condanna in ergastolo. L'ossessione di McVay, quella di uccidere il presidente Obama, era maturata negli anni, e divenuta insostenibile dopo essere stato in isolamento in carcere. Carcere dove era stato più volte. Anche nel 2009, quando dopo l'arresto per un furto di auto confessò che il suo obiettivo era quello di arrivare nella capitale federale per compiere un attentato al vicepresidente Joe Biden.

 

Evaso nel 2011 da una prigione del South Dakota, fece irruzione nell'abitazione di Maybelle Schein, un'infermiera di 75 anni. Dopo averla sgozzata con un coltello, le rubò l'auto e si mise in viaggio per Washington. Lì - ha raccontato - avrebbe tentato di uccidere il presidente degli Stati Uniti, cogliendolo di sorpresa in una delle sue uscite pubbliche o private. La fuga di McVay, però, durò poco, perché la polizia lo acciuffò dopo un inseguimento in Wisconsin, rintracciato grazie ad un dispositivo di antifurto inserito nell'automobile. Quando uno degli agenti gli chiese il nome, McVay confessò subito l'omicidio appena compiuto e i suoi piani, che fecero non poco scalpore.

 

La Cnn, in particolare, riportò che McVay aveva passato i due anni precedenti a sviluppare il suo progetto e che l'opportunità si era fatta sempre più concreta quando fu trasferito dal carcere alla casa di riabilitazione da dove riuscì a scappare rubando degli abiti e un coltello da campeggio in un supermercato.

 

La condanna a morte di McVay avviene nel momento in cui negli Stati Uniti è più che mai animato il dibattito sul modo in cui vengono giustiziati i detenuti nel braccio della morte. E sull'opportunità del boia anche per chi ha problemi mentali, come lo stesso McVay. Il presidente Obama, dopo la recente esecuzione choc in Oklahoma, ha ordinato di rivedere Stato per Stato tutti i protocolli che regolano le esecuzioni. E chissà che non dica la sua anche sul caso dell'uomo che progettava di eliminarlo.

 

Ats Ans

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