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INDIANuovo stupro in branco, si ripete l'orrore del bus

13.01.13 - 18:19
La vittima questa volta è una 29enne, sequestrata e stuprata da 7 persone
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Nuovo stupro in branco, si ripete l'orrore del bus
La vittima questa volta è una 29enne, sequestrata e stuprata da 7 persone

NEW DELHI - Nuovo orrore in India, a meno di un mese dalla morte della ragazza di appena 23 anni, picchiata e stuprata da un gruppo di aguzzini su un bus. La vittima, questa volta, è una donna di 29 anni, praticamente sequestrata, anche lei su di un autobus, portata in una casa e stuprata a turno da sette persone, tra le quali l'autista del bus.

 

Sei di loro sono stati arrestati e ora è caccia all'uomo alla ricerca del settimo. A denunciare la violenza alla polizia è stata la stessa donna, madre, tra l'altro, di due bambini. E da loro probabilmente stava tornando, quando è avvenuta la violenza. Dopo aver lasciato la casa dei genitori a Pathankot la donna stava infatti rientrando in quella del marito nel villaggio di Ghukla, quando un minibus con alcune persone a bordo si è fermato offrendole di accompagnarla a destinazione.

 

Ma invece di mantenere la promessa, ha detto ai giornalisti il commissario Raj Jeet Singh, l'autista ha preso la strada per Gurdaspur. "Qui - ha aggiunto - la donna è stata messa su una motocicletta da due uomini e condotta in una casa, dove poco dopo sono arrivati altri cinque che hanno portato a termine la violenza di gruppo".

 

La mattina dopo, ha proseguito Singh, l'autista dell'autobus l'ha abbandonata vicino al suo villaggio, minacciandola e fuggendo. La donna, dopo essere rientrata a casa ha deciso di presentare, accompagnata dai parenti, una denuncia al commissariato di Kahnuwan. I primi esami clinici, si è appreso, hanno confermato senza ombra di dubbio l'avvenuta violenza.

 

Gli arrestati, hanno riferito i responsabili dell'inchiesta, "hanno ammesso la loro colpa e saranno presto presentati al giudice che dovrà processarli per violazione dell'articolo 176 del codice penale indiano" che, appunto, punisce il reato di stupro.

 

Il caso della giovane di New Delhi, poi morta in un ospedale di Singapore, ha scosso l'intero paese e i media indiani ora mettono in risalto i numerosi casi di violenza contro le donne che continuano a verificarsi quotidianamente in ogni angolo dell'India.

 

La madre della ragazza, in un'intervista pubblicata oggi dal Sunday Telegraph di Londra, ha rivelato che prima di morire la figlia le aveva detto di desiderare che i suoi stupratori "fossero bruciati vivi". "Se non li impiccano - ha concluso - l'anima di mia figlia non avrà pace". Di fronte a questa emergenza, il governo e la magistratura indiani stanno cercando di correre ai ripari, e il mese scorso sono stati istituiti speciali tribunali in tutti gli Stati dove i responsabili di violenze sessuali saranno processati per direttissima.

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