Nel 2007 i ritrovamenti di persone decapitate furono 32, per arrivare a 493 l'anno scorso, con un crescendo che, secondo Eduardo Guerrero, esperto del narcotraffico, è chiaramente un tentativo di imporre una immagine di terrore nella società messicana, e facilitare così il controllo della popolazione e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori da parte dei narcos, così come le esecuzioni collettive, i massacri di gente inerme e l'esposizione plateale dei cadaveri dei rivali mirano a intimidire i membri delle bande rivali.
Nello stesso periodo degli ultimi cinque anni, la guerra tra bande rivali per il controllo dei territori ha causato la morte di oltre 47 mila persone secondo le cifre ufficiali, una stima che le organizzazioni di diritti umani fanno salire a quasi novantamila persone, morti in gran parte concentrate sul lato del Pacifico e negli Stati lungo la frontiera degli Stati Uniti.