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ITALIAFormigoni indagato: "Tutto qua? Resto al mio posto"

25.07.12 - 22:42
"Tutto qua?". Roberto Formigoni ha esordito con queste due parole nella conferenza stampa in cui ha dovuto commentare l'invito a comparire con cui la Procura di Milano
Foto d'archivio (Keystone)
Formigoni indagato: "Tutto qua? Resto al mio posto"
"Tutto qua?". Roberto Formigoni ha esordito con queste due parole nella conferenza stampa in cui ha dovuto commentare l'invito a comparire con cui la Procura di Milano

MILANO - "Tutto qua?". Roberto Formigoni ha esordito con queste due parole nella conferenza stampa in cui ha dovuto commentare l'invito a comparire con cui la Procura di Milano, oggi, lo ha informato che è indagato dal 14 giugno con l'accusa di corruzione aggravata dalla transnazionalità nell' inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Anticipata il 23 giugno dal "Corriere della Sera" e ripresa da altre testate, la notizia era sempre stata smentita da Formigoni. "Alla seconda lettura delle carte - ha commentato dopo che l'iscrizione nel registro degli indagati è stata invece confermata - mi sono detto: tutto qua? Non c'è una novità, avevo già letto tutto sui giornali".

Per il presidente della Regione Lombardia, dunque, tutto è rimasto come prima. E ha anche definito "degni gazzettieri" i giornalisti che hanno pubblicato stralci dell'inchiesta, senza dare pari risalto alla richiesta di rinvio a giudizio di Nichi Vendola. I pm lo hanno convocato sabato, non è detto che ci andrà. "Parlerò con i magistrati - ha assicurato Formigoni in una conferenza stampa cui dapprima avrebbe dovuto partecipare in collegamento video da Roma - ma in un giorno compatibile con gli impegni di tutti, magari non sabato". Si è comunque detto "tranquillo: qual è l'atto corruttivo? Dov'è la corruzione? Io - si è rivolto alla stampa - non l'ho trovato": "nulla da temere".

Un discorso che ha portato Formigoni a ribadire che dal suo incarico, anche di fronte a questo atto, non ha intenzione di tirarsi indietro, come aveva detto negli scorsi giorni parlando di un "tentativo di golpe" nei confronti suoi e della Giunta di centrodestra. "Rimango al mio posto - ha spiegato - perchè sono sicuro che i miei comportamenti sono rettilinei".

"Non mi dimetto - ha aggiunto, pur lasciando vago il discorso sul 2013 - perchè un'informazione di garanzia è data appunto a tutela dell'indagato". Del resto, ha voluto evidenziare, in 17 anni anni di governo in Lombardia è stato sottoposto a indagine e mai condannato: "Se vanno avanti così - ha fatto il conto - vincerò 12 a 0". Con, anche in questo caso, una certezza: quelli nell'avviso di garanzia sono, a suo giudizio, "fatti falsi dall'inizio alla fine", "non c'è stato mai alcun vantaggio per il San Raffaele e la Maugeri, così come alcun danno alla Regione".

La Lega si è mostrata compatta con l'alleato, venerdì è annunciato un vertice fra il governatore e Roberto Maroni. "Non c'è nessuna novità, oggi", ha detto il vicepresidente della Regione Andrea Gibelli al fianco di Formigoni. "I magistrati - ha affermato il leghista Matteo Salvini - facciano velocemente il loro lavoro per avere certezze, intanto la Lega Nord continua a lavorare per ottenere alcuni risultati positivi per i lombardi".

Dimissioni tornano a chiedere invece le opposizioni di centrosinistra. "Formigoni faccia un atto di responsabilità, l'unica strada percorribile è il voto anticipato per rinnovare una situazione sempre più ingestibile", ha detto il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina. Che al fianco ha non solo Idv e Sel, ma questa volta anche l'Udc.

Ats

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