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ATENEGrecia: l'appello di Samaras, scegliamo tra euro e dracma

15.06.12 - 21:24
Grecia: l'appello di Samaras, scegliamo tra euro e dracma
ATENE - La scelta non è tra due schieramenti politici ma, drammatizza il leader conservatore Antonis Samaras, "tra l'euro e la dracma". Ancora una volta, ad Atene è l'ora delle decisioni: stasera si è conclusa la campagna elettorale e domenica circa 9,7 milioni di greci stanchi, preoccupati e sotto i riflettori del mondo decideranno che strada deve intraprendere il proprio Paese e, in qualche misura, anche l'intera eurozona.

Mentre le banche centrali di mezzo mondo si attrezzano per possibili scenari catastrofici sui mercati del dopo voto, la sfida elettorale sembra essere al fotofinish, come testimoniano i sondaggi altalenanti: tra Nea Dimokratia, la formazione di centrodestra di Antonis Samaras e Syriza, guidata dalla nuova stella della politica greca, il 37enne Alexis Tsipras.

Dopo il comizio di Tsipras di giovedì sera, stasera, tra musiche dagli accenti wagneriani e alquanto drammatiche, è toccato a Samaras. Davanti a qualche migliaio di persone e un mare di bandiere bianche e blu, Samaras ha accusato il leader della sinistra di voler portare la Grecia all'isolamento internazionale, al disastro economico e fuori dall'eurozona: "La scelta è tra l'euro e la dracma. E un ritorno alla dracma riporterebbe la Grecia indietro di 50 anni", ha gridato. "Una vittoria (della sinistra) di Syriza significherebbe un memorandum (l'intesa con la comunità internazionale) peggiore per il nostro paese". Samaras ha ripetuto più volta che la Grecia deve restare in Europa e nell'Euro e ha promesso che tornerà ad essere "un paese normale".

Sull'altro versante politico Syriza, vista come una nemesi dagli ambienti finanziari internazionali e da molti governi europei: Tsipras, pur avendo limato i suoi toni negli ultimi giorni di campagna elettorale, vuole essenzialmente fare carta straccia del Memorandum, sostituendolo con quello che chiama piano nazionale di crescita e sviluppo che annulli gran parte delle misure di austerità.

Nel suo comizio ateniese (stasera ha replicato a Salonicco), anche Tsipras ha promesso che Atene resterà "in Europa e nell'Euro". Ma, come alla vigilia del voto del 6 maggio, l'incertezza è la parola d'ordine. Le pressioni internazionali sono immani (anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel non ha voluto dare "consigli" per il voto), ma i greci decideranno da soli il proprio destino, mentre l'Europa, sempre più nervosa, non può che aspettare.

ATS
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