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ITALIAOrdigno a Brindisi: "Hanno voluto uccidere"

19.05.12 - 11:15
Nell'esplosione è morta una 16enne, mentre un'altra è in sala operatoria in gravissime condizioni. Si segue la pista dell'attentato mafioso
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Ordigno a Brindisi: "Hanno voluto uccidere"
Nell'esplosione è morta una 16enne, mentre un'altra è in sala operatoria in gravissime condizioni. Si segue la pista dell'attentato mafioso

BRINDISI - "È stato fatto per uccidere: a quell'ora le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7.30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza". Lo dice all'agenzia di stampa italiana Ansa Angelo Rampino, il preside dell'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi dove stamani è avvenuta l'esplosione.

Dopo lo scoppio di un ordigno confezionato con due bombole di gas, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore.

Verifiche con attentati e arresti a Mesagne - L'ordigno esploso davanti all'istituto Morvillo Falcone potrebbe essere collegato a una serie di episodi avvenuti nella zona nei giorni scorsi. È una delle ipotesi che si sta facendo strada tra gli investigatori che stanno cercando di capire la matrice dell'esplosione.

Tra gli episodi all'attenzione degli investigatori c'è, innanzitutto, un attentato avvenuto nella notte tra l'1 e il 2 maggio a Mesagne (Brindisi) ai danni del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marini. L'auto di Marini venne completamente distrutta da un ordigno e ora gli investigatori vogliono capire se ci sono similitudini tra quell'ordigno e le bombole di gas esplose davanti alla scuola.

Qualche giorno dopo, la notte tra l'8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, un'operazione della polizia ha portato all'arresto di 16 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere con finalità mafiose, droga ed estorsione. Un'operazione contro esponenti della sacra corona unita e che si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Gli investigatori vogliono quindi capire se vi possa essere un collegamento.

"Atto ignobile" - "Ogni attentato alla vita è un atto ignobile ma questo gesto, gravissimo e sciagurato, rivolto a giovani studenti che stanno costruendo il proprio futuro è - se possibile - ancor più vile": lo dice Piero Gnudi, Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

"Voglio esprimere il mio profondo cordoglio e solidarietà a tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia", aggiunge Gnudi. "In questo momento di dolore e sconcerto - prosegue il ministro - dobbiamo fare appello a tutta la nostra forza per stringerci attorno alle famiglie e alla città e per avviare ogni azione volta ad individuare e punire i responsabili".


 

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