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PARIGIFrancia: passaggio di poteri il 15 maggio

07.05.12 - 12:34
Francia: passaggio di poteri il 15 maggio
PARIGI - Nemmeno il tempo di festeggiare e di godersi le prime pagine dei giornali: pochissime ore di sonno per il neo presidente francese, Francois Hollande, che ieri sera ha festeggiato fino a tarda notte alla Bastiglia il ritorno della gauche all'Eliseo e stamattina alle 10 era già al lavoro con i suoi. La Borsa e i mercati hanno accolto per il momento in modo prudente l'elezione di Hollande, concentrando le reazioni negative sulla Grecia.

Il neopresidente, atteso da sfide cruciali che vuole affrontare impostando la lotta alla crisi più sulla crescita che non sul rigore, ha chiamato i più stretti collaboratori nel quartier generale della campagna elettorale, avenue de Segur a Parigi. Ci sono Pierre Moscovici e Manuel Valls, innanzitutto, quest'ultimo in predicato di essere nominato primo ministro subito dopo l'investitura di Hollande, ma si fa anche il nome di Jean-Marc Ayrault.

Il gruppo ristretto sta passando al vaglio i dossier prioritari, certamente quelli della crisi e delle proposte che la nuova Francia, quella del "cambiamento" di Hollande, porterà a Berlino dalla cancelliera Angela Merkel. Il viaggio, ha detto Moscovici, si farà "subito dopo l'investitura", in programma il 15 maggio. Se il presidente 'normalè, come titola a tutta prima pagina Liberation, è già al lavoro, l'ex 'iperpresidentè Nicolas Sarkozy è vicino - secondo indiscrezioni del suo entourage - a un vero e proprio addio alla politica, come aveva ipotizzato mesi fa in caso di sconfitta. Dalla riunione ristretta all'Eliseo convocata poco prima del discorso davanti ai militanti alla Mutualitè, è trapelata la volontà di Sarkozy di lasciare.

Poi, davanti alle acclamazioni dei suoi, si è commosso ed ha annunciato soltanto di voler "tornare ad essere un francese tra i francesi" e di non voler più candidarsi nè all'Eliseo nè al vertice dell'Ump. Di fatto un addio alla politica, ma - dicono i ben informati - Sarkozy non ha voluto fare come il socialista Lionel Jospin nel 2002, che annunciò l'addio la sera della sconfitta. I suoi assicurano, però, che non farà nemmeno come Valery Giscard d'Estaing, il presidente che come lui perse dopo un mandato e proseguì il lavoro politico di tutti i giorni.

ATS
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