Una nuova prova di forza, un test cruciale sulla tenuta del movimento di contestazione, a cinque mesi dalla sua nascita sull'onda dei brogli delle legislative e della prospettiva di un ritorno di Vladimir Putin al Cremlino per altri 12 anni.
L'opposizione russa ha dimostrato oggi di essere ancora viva, tornando in piazza con numeri inferiori a quelli dei mesi scorsi ma al di sopra di ogni aspettativa, tenendo conto anche del lungo ponte festivo riservato tradizionalmente alla riapertura delle dacie: non è stata certo "la marcia dei milioni", come era stata trionfalmente battezzata, ma i partecipanti sono stati oltre 30mila, contro i 5.000 autorizzati e gli 8.000 mila stimati dalla polizia.
Segno che i germi della protesta sono attecchiti, forse in modo irreversibile, e che le blande riforme promosse dal Cremlino non bastano. L'eterogenea opposizione di piazza, tenuta insieme dall'antiputinismo, sconta però la mancanza di una strategia, di una piattaforma che vada oltre i soliti slogan di una "Russia senza Putin".
Oggi la marcia è stata tranquilla finchè uno dei leader più oltranzisti della protesta, Serghiei Udaltsov, non ha invitato provocatoriamente i dimostranti ad un sit-in all'inizio di piazza Bolotnaia per chiedere l'annullamento del giuramento di Putin ed un intervento in diretta sulle tv federali.
Dopo il suo arresto sono seguiti i primi tafferugli: la folla ha sfondato un primo cordone di polizia, ma gli 'Omon' antisommossa schierati a difesa del ponte sulla Moscova davanti al Cremlino hanno caricato violentemente con i manganelli arrestando in più riprese oltre 400 persone: tra loro anche il popolare blogger anti Putin Alexiei Navalni e l'ex vicepremier Boris Nemtsov.
Negli scontri, i peggiori degli ultimi mesi, si sono visti anche fumogeni, che la polizia ha attribuito al lancio di molotov da parte dei manifestanti, accusati anche di aver gettato anche pietre e bottiglie d'acqua. Gli agenti hanno poi fatto sfollare i dimostranti, rimasti così senza il comizio. In serata contromanifestazione del Fronte popolare putiniano al parco della Vittoria, con circa 30 mila sostenitori.