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EGITTOIl Cairo brucia, 3 morti e oltre 100 feriti

04.05.12 - 22:00
Foto KEYSTONE EPA KHALED ELFIQI
Il Cairo brucia, 3 morti e oltre 100 feriti

IL CAIRO - Battaglia campale per tutta la giornata tra polizia militare e manifestanti oggi in piazza Abbaseya, in una zona relativamente centrale del Cairo, all'inizio della grande strada che porta al ministero della Difesa. Non confermata per ora la morte durante gli scontri di due manifestanti e di un soldato, di cui hanno dato notizia rispettivamente fonti mediche dell'ospedale da campo vicino alla piazza ed una tv locale. Mentre i feriti accertati sono almneo 129.

Gli scontri sono avvenuti a due giorni di distanza da altri incidenti nella stessa piazza con un bilancio ufficiale di 12 morti e centinaia di feriti ed a venti dalle elezioni presidenziali, in programma il 23 ed il 24 maggio.

I bollettini ufficiali del ministero della sanità parlano soltanto di 129 feriti, 82 dei quali ricoverati in ospedale. Altre fonti riferiscono di 500 persone intossicate dai lacrimogeni sparati dall'esercito. La tensione è alle stelle, tanto che il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha imposto un coprifuoco nella zona degli scontri dalle 23 di stasera alle 7 di domattina. I militari hanno compiuto decine di arresti - il numero sarebbe di 170 - di persone accusate di aver sparato contro i soldati o di aver partecipato ai disordini. Alcuni di questi sono stati catturati nella vicina moschea Al Nour.

Gli scontri, secondo testimonianze, sono cominciati quando manifestanti appartenenti a gruppi politici diversi - in maggioranza salafiti simpatizzanti per il loro candidato alla presidenza escluso dalla competizione, Hazem Abu Ismail, ma anche aderenti ai movimenti 6 Aprile e Coalizione della rivoluzione - hanno cercato di superare, tagliandola, la barriera di filo spinato che i militari avevano installato ai bordi della piazza.

A quel punto i soldati hanno cominciato con i lanci di lacrimogeni ed i manifestanti hanno risposto con fitte sassaiole. Ai protestatari di piazza Abbasseya, che da una settimana attuavano un sit in contro la giunta militare che gestisce il paese dalle dimissioni di Hosni Mubarak, l'11 febbraio 2011, si sono aggiunte centinaia di persone che si erano radunate in mattinata in piazza Tahrir e altri gruppi arrivati da Alessandria, città nella quale si sono pure svolte manifestazioni con scontri.

Ieri il Consiglio Supremo delle Forze Armate aveva tenuto una conferenza stampa per annunciare la propria volontà di passare il potere ad un presidente eletto subito dopo la fine delle elezioni. Il chiarimento è stato sottolineato con vigore dai generali in risposta a speculazioni di politici secondo i quali gli scontri avvenuti due giorni fa erano collegabili alla volontà dei militari di rinviare le consultazioni elettorali e restare al potere. Nella stessa conferenza stampa i generali avevano messo in guardia i manifestanti sul fatto che non sarebbe stato tollerato alcun atto di violenza contro le istituzioni e tantomeno contro il ministero della difesa.

In serata i giovani del 6 Aprile e della Coalizione della rivoluzione, così come i Fratelli Musulmani, hanno dichiarato di ritirarsi dalla protesta, invitando tutti i partecipanti a lasciare la zona. La tensione tuttavia è ancora molto alta e verso la piazza è stata segnalata in marcia una colonna di blindati e carri armati. L'area è stata anche sorvolata ininterrottamente per ore da elicotteri militari mentre testimoni hanno parlato di spari uditi non lontano dal ministero della Difesa.

Ats Ans
 

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