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ISTANBULTurchia: bomba contro poliziotti a Istanbul, 16 feriti

01.03.12 - 20:24
Turchia: bomba contro poliziotti a Istanbul, 16 feriti
ISTANBUL - Il terrorismo è tornato a colpire a Istanbul facendo esplodere una bomba nei pressi di una sede locale del partito del premier turco Recep Tayyip Erdogan. L'ordigno, esploso al passaggio di un pulmino carico di poliziotti, ha causato il ferimento di 15 agenti e di un civile.

L'attentato non è stato rivendicato né responsabili, almeno a caldo, hanno formulato precise ipotesi. Le prime reazioni di Erdogan e la tipologia della bomba fanno però pensare ad un nuovo attacco del terrorismo indipendentista curdo del Pkk o di qualche sua sotto-sigla.

Secondo informazioni ufficiali, un ordigno al plastico piazzato molto probabilmente su una moto in sosta è esploso verso le nove di stamane, ora locale, al passaggio del pulmino su cui erano a bordo 21 poliziotti. I ferimenti vengono definiti "leggeri". L'esplosione è avvenuta nel quartiere di Sutluce "molto vicino" alla sede provinciale dell'Akp, il Partito della Giustizia e Sviluppo del premier, e al quartiere generale degli Industriali di orientamento islamici, la Musiad.

Immagini di siti e tv per tutta la mattinata hanno insistito nel mostrare la fiancata destra del pulmino bianco e azzurro della polizia danneggiato dall'esplosione assieme ad almeno due auto private. Nel condannare l'attentato e assicurare che la lotta al terrorismo continuerà, Erdogan non ha rivelato su chi si appuntino i sospetti, ma ha assicurato che "i criminali che hanno compiuto questo attacco non raggiungeranno mai il loro obiettivo" di "minare la stabilità, l'unità e la fraternità in questo paese": il riferimento, implicito, è all'unità della Turchia contro cui si batte il terrorismo indipendentista curdo del Pkk con un conflitto a bassa intensità che dal 1984 ha causato più di 40 mila morti. Le apertura di Erdogan verso le richieste della minoranza curda, concentrate attorno ai diritti linguistici, non hanno portato ad allentamento della tensione.

"Credo che il terrorismo si indebolirà giorno per giorno grazie al lavoro coordinato delle nostre unità di sicurezza", ha sostenuto il premier parlando ad Ankara: comunque "la nostra lotta contro il terrorismo continuerà con la più grande determinazione".

In analogia con la "moto-bomba" fatta esplodere oggi, nel maggio scorso una 'bici-bomba' di media potenza era scoppiata in un quartiere di Istanbul causando il ferimento di otto persone, tra cui un poliziotto: l'attentato non era stato rivendicato, ma Erdogan si era mostrato subito sicuro che all'opera fosse stato il Pkk in vista delle elezioni parlamentari di giugno.

Era stata peraltro una sotto-sigla del Pkk, quella dei "Falchi per la libertà del Kurdistan" (Tak, in genere incaricati dei lavori più "sporchi" come gli attentati nelle città), a rivendicare l'attentato kamikaze che aveva già colpito Istanbul il 31 ottobre del 2010 causando 32 feriti, tra cui 15 agenti di polizia, nella centralissima piazza Taksim. Nel giugno di quell'anno c'era stato un attentato con cinque morti e 15 feriti su una superstrada di Istanbul al passaggio di un veicolo militare e tre vittime erano state causate da un'autombomba ad Ankara nel settembre scorso.

ATS
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