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MOSCARussia: Parlamento San Pietroburgo, multe a chi si professa gay

29.02.12 - 15:24
Russia: Parlamento San Pietroburgo, multe a chi si professa gay
MOSCA - Quasi tornando ai tempi sovietici, quando l'omosessualità era un reato (depenalizzato solo nella Russia post-comunista nel 1993), il "parlamento" di San Pietroburgo ha approvato in terza e definitiva lettura una legge che prevede multe per i gay, le lesbiche, i bisessuali o i transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori, equiparando di fatto manifestazioni come i Gay-pride alla propaganda della pedofilia.

A favore 29 deputati, cinque i contrari, un astenuto, 15 non hanno partecipato al voto. Il provvedimento è stato aspramente criticato dagli attivisti gay, che lo hanno definito "medioevale", preannunciando ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

La legge prevede multe di 5000 rubli (155 frs) per i singoli, di 50'000 rubli per i dipendenti pubblici e sino a 500'000 rubli per le organizzazioni che promuovono pubblicamente tali attività.

Da anni gli attivisti gay tentano di organizzare gay pride a Mosca e a San Pietroburgo ma le loro richieste vengono puntualmente respinte, in un Paese fortemente omofobo. Pur essendo stata abolita nel 1993 come reato, l'omosessualità è rimasta in Russia sino al 1999 nella lista delle malattie mentali. L'ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov aveva definito "opera di Satana" le parate gay, regolarmente negate o represse a manganellate.

ATS
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