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L'albergo è troppo caro, per i giovani è meglio farlo in macchina
NAPOLI - È anche nella partenopea via Manzoni che si può analizzare i cicli dell’economia e, tornata la crisi, è tempo ancora di ribaltare i sedili.
Nel 1958 entrò in vigore la Legge Merlin, che bandì le case chiuse, gli anni ’50 sono stati quelli della motorizzazione di massa. Così i panoramici Parco delle Rimembranze e Via Manzoni a Napoli divennero il set di interminabili code dell’amore.
Le vecchie cinquecento si accodavano e si tramutavano in piccole stanze le cui tende erano i fogli de "Il Mattino" di Napoli. Poi arrivarono gli anni ottanta, la grande disoccupazione e l’amore da ribaltabile divenne non solo moda, ma una necessità. Alle Topolino iniziarono a intercalarsi le 127 e dai finestrini ammiccavano i riccioli di Maradona che aveva innamorato la città.
Poi il Parco venne chiuso alle auto, Maradona se ne andò e la camporella, la camporella passò un po’ di moda o smise di far parlare di sè.
Ma oggi, come ha ampiamente analizzato Irene Alison del quotidiano britannico "The Indipendent", la crisi ha lasciato senza lavoro molti giovani. Così, 2/3 dei giovani tra i 18 e i 34 anni sono costretti a rimanere nella casa dei genitori, dove magari convivono anche coi nonni la cui pensione è spesso l’unica entrata certa.
Il Parco delle Rimembranze, come detto, è ormai vietato al traffico, ma a via Manzoni sono tornate le code di auto, nelle quali i giovani napoletani tornano a scambiarsi l’amore. Costretti dalla precarietà dell’essere "bamboccioni"a ricercare la privacy nella coda che sale per Posillipo. Il nuovo Bomber del Napoli è Cavani, la nuova 500 è un po’ meno romantica, ma chissà che gli ambulanti non tornino a vendere giornali e scotch, giù in fondo alla strada dell’amore?
FSU/MA
