Due mesi dopo la cattura e l'uccisione del Colonnello, la nuova dirigenza libica sta ancora cercando di stabilire la loro autorità mentre i leader delle milizie rivali rifiutano di rinunciare al controllo dei loro uomini e delle armi in loro possesso.
"Ci troviamo di fronte a queste violazioni che pongono la Libia in uno scontro militare che non dobbiamo accettare, oppure ci dividiamo e ci sarà una guerra civile", ha detto Jalil a Bengasi. "Se non c'è sicurezza, non ci sarà legge, nè sviluppo, nè elezioni".