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ITALIADon Verzè, la storia di un prete imprenditore

31.12.11 - 15:10
Breve biografia di Don Luigi Verzé, deceduto questa mattina a 91 anni. Un sacerdote al di fuori dagli schemi
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Don Verzè, la storia di un prete imprenditore
Breve biografia di Don Luigi Verzé, deceduto questa mattina a 91 anni. Un sacerdote al di fuori dagli schemi

MILANO - Un prete al di fuori dagli schemi. Lo si vedeva già dall'abito: grisaglia da manager, camicia bianca e cravatta. Era don Luigi Verzè, 91 anni, fondatore del prestigioso ospedale e dell'Università Vita e Salute, finito poi indagato nell'inchiesta per la bancarotta sulla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e morto stamani, proprio nel giorno dell'asta per la vendita del centro ospedaliero fondato nel '58. Una morte improvvisa che giunge dopo il tragico suicidio del suo braccio destro, Mario Cal, che il 20 luglio scorso si sparò in ufficio: era appena scoppiato lo scandalo del debito-monstre da 1,5 miliardi di euro accumulato dalla Fondazione.

Don Verzè, nato a Illasi, nel Veronese, si era laureato in Lettere classiche e filosofia nel 1947 presso l'Università Cattolica di Milano ed era stato ordinato sacerdote nel 1948. A Milano, negli anni del dopoguerra, era stato molto attivo come organizzatore di scuole di avviamento professionale e nel 1950 aveva fondato il San Raffaele. Un attivismo, il suo, non sempre apprezzato dalle autorità ecclesiastiche, infatti nel 1964 la Curia milanese gli aveva inflitto "la proibizione di esercitare il Sacro ministero" e nel 1973, la sospensione a divinis. Entrambe le "condanne" erano state in seguito revocate.

Al San Raffaele è stato capace di riunire ricercatori di fama mondiale, creando un polo di eccellenza, così come all'Università Vita e Salute dove nel dipartimento di filosofia sono arrivati pensatori come Massimo Cacciari, Emanuele Severino e Roberta de Monticelli. Quella sulla bancarotta non è la prima inchiesta che ha visto don Verzè indagato. In passato aveva subito diverse condanne per corruzione, istigazione alla corruzione e ricettazione anche se dopo tutti i gradi di giudizio, grazie alle prescrizioni, non ha mai subito una condanna definitiva. Ora la sua morte, proprio mentre si decidono le sorti della sua creatura portata, tra eccellenze e scandali, sull'orlo della bancarotta. Il San Raffaele va all'asta nel giorno della sua scomparsa ma l'aggiudicazione della gara tra i gruppi Humanitas, Polo San Donato e l'attuale gestore, la cordata Ior-Malacalza, si deciderà nei primi dieci giorni di gennaio. Il tutto mentre la procura di Milano continua le indagini sulla bancarotta, dalle quali emergono la creazione di fondi neri attraverso sovraffatturazioni ma anche spese folli, come l'aereo da 20 milioni di euro comprato perchè don Luigi Verzè non gradiva i check-in cui tutti i passeggeri sono sottoposti prima dell'imbarco.

In molti lo hanno definito "prete amico del potere". Di certo ha sempre reso pubblica la sua ammirazione per personaggi come Fidel Castro e Gheddafi. Ma il vero amico è stato Silvio Berlusconi: "Nel '94 - ha detto una volta don Verzè - al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all'Italia". Berlusconi ha sempre ricambiato l'affetto e in occasione del novantesimo compleanno del sacerdote, dopo averlo lodato per la ricerca avviata al San Raffaele per allungare la vita media delle persone fino a 120 anni, aveva raccontato: "Mi confessa e mi dà l'assoluzione senza neppure sentire i miei peccati perchè, conoscendomi, già li conosce. Io a don Luigi auguro l'eternità perchè se c'è uno che se la merita è proprio lui".

ATS

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