In questo secondo fascicolo si procede per omicidio colposo per attribuire le responsabilità di ogni singolo caso.
A Torino sono in corso altre due inchieste sulla Eternit. In quella sui lavoratori italiani colpiti da malattie dell'amianto (asbestosi o mesotelioma) dopo aver prestato servizio nelle filiali in Svizzera è indagato, oltre a Stephan Schmidheiny, anche il fratello Thomas. Il filone "brasiliano", che riguarda gli italiani (in prevalenza di Casale Monferrato) che lavorarono nella sede di Rio de Janeiro, per il momento sarebbe - secondo quanto si è appreso - ancora a carico di ignoti. Vi è poi un quarto fascicolo, in materia di amianto, sulla sede di Cavagnolo (Torino), che però non riguarda i vertici della multinazionale ma dirigenti italiani.