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ITALIA27 arresti per 'ndrangheta in Lombardia

26.09.17 - 07:55
La maxi operazione eseguita dai carabinieri nelle province di Monza, Milano, Pavia e Como ha portato a 27 misure cautelari. In manette anche il sindaco di Seregno
Keystone
27 arresti per 'ndrangheta in Lombardia
La maxi operazione eseguita dai carabinieri nelle province di Monza, Milano, Pavia e Como ha portato a 27 misure cautelari. In manette anche il sindaco di Seregno

MILANO - I carabinieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo una serie di arresti nelle province di Monza, Milano, Pavia e Como (oltre che a Reggio Calabria) nell'ambito di un'inchiesta su infiltrazioni della 'ndrangheta nel mondo dell'imprenditoria e della politica in Lombardia.

L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Monza e dalla Procura Distrettuale Antimafia di Milano. In tutto, 27 misure cautelari: 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive, firmate dai Gip Pierangela Renda e Marco Del Vecchio.

I soggetti colpiti dalle 27 misure cautelari sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d'ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento personale.

L'inchiesta dei carabinieri, partita nel 2015, e che porta la firma dei pubblici ministeri monzesi Salvatore Bellomo, Giulia Rizzo e del Procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti e dei Pm della DIA Alessandra Dolci, Sara Ombra e Ilda Boccasini, rappresenta una costola dell'indagine "Infinito", che nel 2010, sempre coordinata dalle procure di Monza e Milano, aveva inferto un duro colpo alle "Locali" 'ndranghetiste in Lombardia.

Arrestato anche il sindaco di Seregno - Tra gli arresti spicca quello del sindaco di Seregno (Monza) Edoardo Mazza, di Forza Italia. L'uomo è finito in manette in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dai Gip dei Tribunali di Monza, nell'ambito della maxi inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Brianza e in Lombardia.

E' accusato di corruzione: avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche, il quale si sarebbe a sua volta adoperato per procurargli voti.

A legare a "doppio filo" politica e 'ndrangheta, secondo l'inchiesta della Procura di Monza e della Dda di Milano, sarebbe stato un imprenditore edile di Seregno il quale avrebbe intrattenuto rapporti con politici del territorio, e coltivato frequentazioni e rapporti fatti di reciproci scambi di favori con esponenti della criminalità organizzata.

Il suo ruolo sarebbe stato «determinante» per l'elezione del sindaco arrestato, secondo le ricostruzioni degli inquirenti. Il suo interesse era quello di ottenere dai politici una convenzione per realizzare un supermercato nel monzese.

Ex vicepresidente della Lombardia indagato - L'ex vicepresidente della Lombardia, ora consigliere regionale di Forza Italia, Mario Mantovani, già arrestato due anni fa in un'altra inchiesta, è indagato per corruzione (non gli vengono contestati reati di mafia) in un filone dell'indagine che stamani ha portato ad un maxi blitz contro la 'ndrangheta.

Da quanto si è saputo, l'accusa riguarda i suoi rapporti con l'imprenditore Antonio Lugarà, lo stesso che ha intrattenuto rapporti con il sindaco di Seregno, Edoardo Mazza, finito oggi ai domiciliari.


 
 

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