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SPAGNA«A Barcellona sono stati fatti degli errori»

23.08.17 - 11:08
Lo denunciano i sindacati di polizia nazionali: «Falle nelle indagini, su quella esplosione si è lavorato male»
Keystone
«A Barcellona sono stati fatti degli errori»
Lo denunciano i sindacati di polizia nazionali: «Falle nelle indagini, su quella esplosione si è lavorato male»

MADRID - Crescono le polemiche in Spagna sugli errori dell'inchiesta e sulle misure non prese per prevenir gli attentati: i sindacati della Guardia Civil e della Polizia Nazionale sostengono che le forze di sicurezza nazionali siano state tagliate fuori dall'inchiesta per dare al mondo "l'immagine di uno stato catalano autosufficiente".

I due sindacati, Augc e Sup, citano in particolare le falle nelle indagini sull'esplosione del covo dei terroristi ad Alcanar, considerata in un primo tempo dalla polizia catalana come dovuta a fuga di gas. Gli inquirenti catalani non avevano fatto ricorso alla polizia nazionale e alla Guardia Civil, con maggiore esperienza, affermano.

Secondo i due sindacati - che parlano di "blocco informativo" da parte della polizia catalana - «se si fosse indagato bene su questa prima esplosione si sarebbe giunti alla conclusione che un attacco terrorista era in preparazione: questo lo sapevano anche i terroristi, e per questo si precipitarono gli attacchi». I sindacati criticano anche il fatto che la polizia catalana non sapesse che l'imam di Ripoll, poi risultato il capo della cellula, «fosse stato il discepolo di uno dei principali detenuti nell'operazione Chacal della polizia nazionale del 2007 contro il terrorismo jihadista».

«La debolezza delle istituzioni e dei responsabili politici del nostro paese - affermano - ha fatto si che l'esperienza e la struttura a livello nazionale presenti nella Polizia Nazionale e nella Guardia Civil nell'ambito della lotta antiterrorista siano state emarginate in forma dolosa dall'inchiesta con un unico obiettivo: trasmettere all'estero l'immagine di uno stato catalano autosufficiente».

Ad alcanar si preparava un attacco con esplosivi - Nel covo di Alcanar i terroristi che hanno colpito la Rambla preparavano ingenti quantità di esplosivi per un grande attentato a Barcellona con 500 litri di ammoniaca, componente della Tapt, la "madre di Satana" spesso usata negli attentati dell'Isis.

Secondo l'ordinanza con la quale il giudice Fernando Andreu ha decretato l'incarcerazione di due dei quattro arrestati nelle indagini, prolungato il fermo di un terzo, e lasciato in libertà provvisoria un quarto, nel covo distrutto mercoledì da una esplosione sono state trovate anche oltre 120 bombole di gas e una "grande quantità di chiavi", che dovevano essere usate con la Tapt come "mitraglia".

Gli ordigni in preparazione dovevano essere nascosti nelle più di 20 federe di cuscini trovate fra le macerie. La distruzione del covo, dovuta probabilmente a un errore di manipolazione degli esplosivi da parte dei terroristi, aveva ucciso mercoledì notte il capo della cellula, l'imam di Ripoll Abdelaqui Es Datty e il terrorista Youssef Aalla, e ferito gravemente un terzo jihadista, Mohamed Huli Chemlal, arrestato, che ora collabora alle indagini.

Nella base di Alcanar è stato trovato anche un documento manoscritto, probabilmente scritto dall'imam, che definisce i terroristi come "soldati dello Stato Islamico nella Terra di Al Andalus" e biglietti di aereo a nome di Es Satty per Bruxelles. Gli attentati di Barcellona e Cambrils sono stati rivendicati dall'Isis.

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