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ITALIADelitto di Roma, ha ucciso la sorella perché esasperato dall’indigenza

17.08.17 - 09:27
Il fratello della donna fatta a pezzi e gettata nei cassonetti della spazzatura ha svelato le motivazioni che hanno alimentato l'odio
Keystone
Delitto di Roma, ha ucciso la sorella perché esasperato dall’indigenza
Il fratello della donna fatta a pezzi e gettata nei cassonetti della spazzatura ha svelato le motivazioni che hanno alimentato l'odio

ROMA - Con il passare delle ore si fanno sempre più chiari i contorni della vicenda che ha sconvolto la capitale italiana nelle ultime ore. I resti di una donna sono stati trovati nei cassonetti della spazzatura nel quartiere Parioli, uno tra i più rinomati di Roma. Dopo un interrogatorio di dieci ore il fratello ha confessato: «L’ho uccisa io».

Il movente? Le condizioni di indigenza in cui vivevano. L’uomo abitava infatti insieme alla sorella, l’unica dei due che svolgeva dei lavori per racimolare soldi: babysitter, pulizie, lezioni di yoga. In alcuni periodi affittava anche una camera dell'appartamento a studenti di passaggio. «Mi trattava come un ragazzino - avrebbe dichiarato -. Razionava i soldi che mi dava e me lo faceva pesare».

La mancanza di soldi - La convivenza tra la vittima e suo fratello, che l’ha uccisa, era una condanna, non una scelta. Non era possibile vivere in altro modo. Dividevano gli spazi, perché permettersi di pagare due appartamenti diversi era impossibile. I vicini di casa dicono di non avere mai sentito particolari litigi. Ma a Maurizio Diotallevi quella situazione pesava troppo. La sorella minore lo umiliava mantenendolo e decidendo quanto e come spendere il denaro. 

L’uomo aveva un piano - Secondo gli inquirenti Maurizio Diotallevi aveva un piano: si è procurato la sega e i sacchi della spazzatura. Ha strangolato sua sorella e l’ha fatta a pezzi, perché gettare il cadavere nella spazzatura sarebbe stato difficile e troppo evidente. A ferragosto il palazzo è vuoto e nel quartiere nessuno sente nulla. L’uomo ha pulito il sangue e ha diviso nei vari sacchi i pezzi del cadavere della sorella.

Un gesto pianificato chissà da quanto tempo, con un odio che ha covato nell’indigenza dei soldi che mancavano. Lui, consulente web marketing - dal suo profilo Linkedin - non aveva un lavoro. Era stato sposato - e ha un figlio di 19 anni che vede in modo frequente -, ma il suo matrimonio era finito. La sorella Nicoletta viene descritta dal vicinato come una donna sola - «mai un uomo» - ma sorridente.

«Un odore nauseabondo» - Il giorno in cui Maurizio Diotallevi ha ucciso la sorella nessuno ha sentito nulla. Ai media italiani l'uomo che abita nell'appartamento di fronte a quello in cui si è consumato il delitto ha detto: «Proprio la sera di Ferragosto sono andato a buttare l'immondizia nel secchione dove poi hanno ritrovato una parte del corpo, ho sentito un odore nauseabondo ma credevo che fosse per il caldo e per i cassonetti che non vengono mai puliti, non avrei pensato che dentro ci potessero essere i pezzi di Nicoletta».

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