I servizi di sicurezza hanno ucciso, in uno scontro a fuoco, 8 membri del Cartello di Tlahauc, tra i quali il presunto boss
CITTÀ DEL MESSICO - La violenza narco che da anni insanguina regioni intere del Messico sembra essere sbarcata anche nella capitale del Paese, dove i servizi di sicurezza hanno ucciso otto fuorilegge, fra cui il presunto boss del Cartello di Tlahuac, al termine di una vera e propria giornata di guerriglia urbana nell'ovest della megalopoli.
Barricate di autobus incendiati contro elicotteri blindati della Marina e scambi di fuoco con armi pesanti hanno segnato l'arrivo della guerra narco a Città del Messico. E una delle sue prime vittime di rilievo è Jesus Perez, detto "El Ojos".
Perez - al quale vengono attribuiti oltre 70 omicidi - era considerato il boss del Cartello di Tlahuac, in guerra con il Cartello Tlalpan-Morelos per il controllo del traffico di droga, l'estorsione e i sequestri nella gigantesca zona metropolitana di Città del Messico, dove vivono più di 20 milioni di persone.
Secondo un rapporto della polizia federale, lo scontro fra queste due bande - che provengono dalla stessa organizzazione criminale, la Familia Michoacana, ormai sciolta - è stata la causa di almeno 200 omicidi nella zona urbana della capitale durante il 2017.