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PERÙUn incendio a Lima svela lo sfruttamento dei lavoratori

27.06.17 - 19:02
Un incendio a Lima svela lo sfruttamento dei lavoratori

LIMA -  La morte di quattro persone in un incendio divampato giorni fa in un centro commerciale di Lima ha rivelato l'esistenza di una forma di sfruttamento illegale del lavoro che lo stesso presidente del Perù, Pedro Pablo Kuczynski, ha definito «equivalente alla schiavitù» e che è stata denunciata dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo).

Più di 300 pompieri hanno dovuto combattere per vari giorni le fiamme, scoppiate lo scorso 22 giugno nella Galleria Nicolini, un centro commerciale con circa 150 negozi, per lo più di ferramenta. Ma la tragedia è arrivata quando le fiamme hanno raggiunto il tetto della struttura.

È lì, infatti, che sono stati scoperti vari container, dove decine di giovani lavoravano per un dollaro l'ora, in condizioni inumane, chiusi a chiave dalle 8 del mattino alle 16, con solo mezz'ora per mangiare e andare in bagno. Quattro di loro sono morti nell'incendio e altri 16 sono rimasti feriti.

«Questo non è solo lavoro precario, sono lavori forzati: non solo non hanno i requisiti legali, ma mettono a rischio la vita di chi li svolge», ha detto il ministro del Lavoro, Alfonso Grado.

Da parte sua, Philippe Vanhuynegem, responsabile dell'Ilo per i Paesi andini, ha dichiarato che «lavorare rinchiusi rappresenta una evidente violazione dei diritti più fondamentali e della dignità umana», sottolineando che la realtà rivelata dall'incendio di Lima «sembra proprio una forma moderna di lavoro in schiavitù».

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