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Un raid contro «campi di addestramento di terroristi» nello stato occidentale birmano di Rakhine ha portato all'uccisione di tre uomini Rohingya tra martedì e ieri
NAYPYIDAW - Lo ha rivelato oggi la stampa statale.
Secondo il Global New Light of Myanmar, le forze di sicurezza birmane si sono scontrate con i militanti dopo la scoperta di un tunnel nella catena montuosa di Mayu, vicino al confine con il Bangladesh, durante il tentativo di ripulire l'area.
L'operazione è l'ennesimo risvolto di un'offensiva nata dopo un attacco contro delle postazioni della polizia di frontiera lo scorso ottobre, che causarono nove morti tra gli agenti. Si calcola che oltre 200 persone siano poi state uccise dalle forze di sicurezza, che hanno impedito agli stranieri - tra cui giornalisti e operatori umanitari - l'accesso all'area.
Circa un milione di Rohingya vive nello stato Rakhine, privi della cittadinanza e dei più elementari diritti; 120mila di essi sono confinati da ormai cinque anni in squallidi campi di sfollati in seguito a dei pogrom anti-musulmani. Il timore di molti analisti è che le pesanti discriminazioni contro i Rohingya provochino una radicalizzazione della minoranza musulmana.
