Cerca e trova immobili

LIBIASciolto Ansar al Sharia, uccise l'ambasciatore americano in Libia

28.05.17 - 19:34
Si conclude così la parabola del gruppo radicale islamico
Sciolto Ansar al Sharia, uccise l'ambasciatore americano in Libia
Si conclude così la parabola del gruppo radicale islamico

Il gruppo radicale islamico con legami con l'Isis, già nella lista nera del terrorismo e noto per l'attacco al consolato americano di Bengasi dell'11 settembre 2012, in cui rimase ucciso l'ambasciatore americano Chris Stevens e altri tre statunitensi, confluisce in altre formazioni jihadiste.

In un comunicato online la formazione ha annunciato il suo scioglimento e ha incitato le forze rivoluzionarie di Bengasi a unirsi per formare un fronte comune rivolgendo un appello al popolo libico affinché «sostenga i mujaheddin suoi figli che cercano di stabilire la Sharia».

Nati sulle ceneri della rivoluzione del 2011, i "Partigiani della Sharia" - di ispirazione qaedista - hanno controllato diverse aree di Bengasi e di Sirte, dove hanno creato campi di addestramento per i militanti in partenza per Iraq e Siria. Prima dell'arrivo dello Stato islamico, Ansar al Sharia era considerato il gruppo jihadista meglio armato e più pericoloso nella Libia insieme agli alleati della Brigata Martiri del 17 febbraio.

Alla fine del 2014 la formazione ha perso il suo leader, Mohammed Azahawi, in scontri con i militari di Khalifa Haftar, è si è indebolita progressivamente. Le forze del generalissimo di Tobruk hanno continuato a martellare negli ultimi anni con raid e attacchi il gruppo che si è poi avvicinato ai qaedisti del Consiglio rivoluzionario della Shura dei rivoluzionari di Bengasi, una coalizione di milizie islamiche che a inizio anno ha perso il suo comandante militare.

Il colabrodo libico, le divisione politica tra est ed ovest, il sud desertico e poroso, aperto ai trafficanti di uomini e ai movimenti legati al fondamentalismo maghrebino, hanno funzionato come terreno fertile per le formazioni jihadiste. Tali gruppi hanno saputo sfruttare al meglio il pantano libico per affondare meglio il loro artigli sul territorio, reclutare e addestrare nuovi combattenti con l'obiettivo di esportare il jihad.

Al Paese nordafricano sarebbero legati i terroristi che hanno compiuto la strage di cristiani copti in Alto Egitto, sostengono le autorità del Cairo che hanno risposto al massacro bombardando alcune basi dei miliziani nell'est del Paese. Ma la Libia ha dato anche i natali ai genitori del kamikaze di Manchester, Salman Adebi, figlio per l'appunto di un rifugiato fuggito dal regime del colonnello Gheddafi.

Ed è di oggi la notizia che il fratello minore dell'attentatore, Hasham Abedi, faceva parte di una cellula terroristica che progettava di uccidere in un attentato l'inviato dell'Onu in Libia, il tedesco Martin Kobler. A rivelarlo è il Sunday Telegraph, secondo cui il 20enne arrestato a Tripoli dopo la strage compiuta dal fratello in Inghilterra era una «figura significativa» all'interno del gruppo jihadista. I terroristi stavano ultimando un ordigno esplosivo col quale colpire il convoglio di Kobler all'inizio dell'anno a Tripoli quando sono state scoperte dalle forze di sicurezza libiche che hanno sventato il complotto.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE