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FRANCIASparatoria a Grasse: «Secondo lo psichiatra non c’era motivo di preoccuparsi»

20.03.17 - 21:39
Parla l’avvocato della famiglia del 16enne che giovedì scorso ha aperto il fuoco di un liceo francese. I genitori, preoccupati, lo avevano mandato da uno specialista
Keystone
Sparatoria a Grasse: «Secondo lo psichiatra non c’era motivo di preoccuparsi»
Parla l’avvocato della famiglia del 16enne che giovedì scorso ha aperto il fuoco di un liceo francese. I genitori, preoccupati, lo avevano mandato da uno specialista

GRASSE - Killian, l’adolescente di 16 anni che ha aperto il fuoco giovedì scorso nel liceo di Grasse, aveva già consultato uno psichiatra. Lo rivela “Le Parisien”, spiegando che i genitori del giovane erano molto preoccupati per il crescente interesse nei confronti delle armi da fuoco manifestato dal ragazzo. «Come ogni genitore responsabile, si sono rivolti ad uno specialista, il quale ha assicurato che Killian era un ragazzo normalissimo, e non c’erano motivi che giustificassero alcuna preoccupazione», ha raccontato Michel Valiergue, avvocato della famiglia.

Rassicurati, i genitori hanno pensato si trattasse di una semplice «crisi adolescenziale. Quello che non riescono a spiegarsi è invece il passaggio all’azione», racconta il legale che intende «sollecitare» la magistratura affinché lo psichiatra possa essere interpellato.

Per quanto riguarda i genitori, sono letteralmente «a pezzi», spiega l’avvocato. «Si pongono un sacco di domande. Non riescono a capire. E questo non vale solo per loro, ma per molti altri. Ci sono troppi aspetti non chiari in questa vicenda, e sarà necessario l’intervento di esperti in materia giudiziaria di una certa levatura per cercare di capire cosa abbia spinto un ragazzino di 16 anni a passare all’azione in questo modo», ha concluso Valiergue.

Il liceo, nel frattempo, è stato riaperto, ma l’atmosfera che si respira è tutt’altro che serena secondo il quotidiano “Nice Matin”, che riferisce come diversi impiegati dell’istituto siano stati posti all’entrata per controllare il contenuto di borse e zaini trasportate dagli studenti, alcuni dei quali non hanno nascosto la propria apprensione nel dover fare ritorno sul luogo della sparatoria.

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