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EGITTOUn altro cristiano ucciso, famiglie in fuga dal Sinai

24.02.17 - 20:16
Un altro cristiano ucciso, famiglie in fuga dal Sinai

IL CAIRO - Uccisioni e sinistre minacce in video hanno innescato un esodo di cristiani dalla penisola egiziana del Sinai dove jihadisti legati all'Isis hanno annunciato una persecuzione della minoranza copta.

Nelle ultime due settimane circa 200 famiglie cristiane hanno lasciato al Arish, il capoluogo del Sinai settentrionale, come hanno riferito all'ANSA fonti della comunità copta locale. La segnalazione è venuta nel giorno in cui si è appreso della sesta, e probabilmente anche di una settima, uccisione di una persona cristiana nell'arco di un mese.

L'omicidio è avvenuto ieri ad al Arish e la vittima è un idraulico ucciso a colpi d'arma da fuoco da terroristi della branca egiziana dell'Isis, a casa sua, davanti agli occhi di moglie e figlia, hanno precisato fonti della sicurezza. Almeno secondo quanto riportato dall'agenzia AP citando un prete copto, è stata uccisa anche la ragazza: la giovane è stata portata via e il corpo, con ferite da coltello, sarebbero stato gettato vicino a un commissariato.

Quella copta è la più grande comunità cristiana del Medio Oriente e rappresenta circa il 10% della popolazione egiziana. Domenica era stato diffuso un video in cui gli ex miliziani del gruppo Ansar Beit el-Maqdes, ora affiliati all'Isis, indicavano nei copti la loro «preda preferita» e nell'attentato del dicembre scorso a una chiesa del Cairo con 27 morti «solo l'inizio» della persecuzione di questi «infedeli».

Mercoledì ad al Arish due copti - padre di 65 anni e il figlio sulla quarantina - erano stati trovati uccisi a colpi d'arma da fuoco e il corpo del più giovane era stato dato alle fiamme. A partire dal mese scorso erano state segnalate altre tre uccisioni.

Riconoscenti di aver scampato il rischio di vivere in uno Stato islamizzato dai Fratelli Musulmani, sotto cui c'era stata una recrudescenza di discriminazioni e violenze, i copti in genere appoggiano il presidente Abdel Fattah al Sisi, l'allora capo delle forza armate che nel 2013 portò alla defenestrazione del presidente islamista Mohamed Morsi.

Sisi coglie molte occasioni per esprimere la propria vicinanza ai cristiani partecipando ad esempio alla messa del Natale copto o condannando l'attentato dello scorso dicembre al Cairo contro la comunità copta con decine di vittime.

La Chiesa copta in giornata ha pubblicato una dichiarazione per ribadire che è a fianco del governo nella sua guerra al terrorismo, il cui «scopo è colpire l'unità della nazione» e che «è stato importato in Egitto dall'estero», riferisce l'agenzia AP.

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